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E sull’onda della coca è tornata l’eroina

A Milano, crocevia europeo dello spaccio, la richiesta non era mai stata così alta. Lo dimostrano i dati dei sequestri. Intervista al capo della Narcotica ...

di Stefano Arduini

L?eroina è tornata. È sempre più facile incontrarla sulle nostre strade. Ma non viaggia più da sola. Il tandem con la cocaina non è mai stato così affiatato.

Milano, zona Bovisa. C?è il solito gruppo di maghrebini. Da un mese a questa parte in tasca hanno due sacchettini. Uno bianco, cocaina. E uno beige, Brown sugar. Eroina. «Adesso funziona così: gli spacciatori hanno capito che vendere una sola sostanza non conviene più. Chi consuma vuole poter scegliere. Come al supermercato», spiega Fabio Bernardi, capo della Narcotici della questura del capoluogo lombardo. Sulla sua scrivania sono appena arrivati i dati ufficiali del ministero dell?Interno. Tre fogli. Sul primo le statistiche regionali. In Lombardia fra il 2005 e il 2006 i sequestri di eroina sono scesi del 26,23%. Sul secondo quelle provinciali. E qui il calo è già meno evidente: -19,83%. Ma è la terza statistica a preoccupare: in città i sequestri di eroina sono aumentati del 33,74%, a fronte di una diminuzione complessiva dei sequestri del 22,56%. Chi lavora sul campo lo sa: il mercato della droga di Milano storicamente anticipa i trend nazionali.

Vita: Sui giornali però si parla sempre e solo di cocaina?
Fabio Bernardi: Quello è un mercato che dopo dieci anni di espansione ormai si è normalizzato.

Vita: Chi gestisce il mercato dell?eroina?
Bernardi: La produzione è afghana e iraniana. A livello di commercializzazione stanno invece tornando in auge i turchi, dopo l?era degli albanesi. Ma ormai si tratta di un mercato globalizzato e frammentato. Non ci sono più i cartelli di una volta. Tanto è vero che difficilmente intercettiamo grandi partite di eroina. Dal lato dell?offerta questo è un mercato poco competitivo. C?è spazio per tutti. Chiunque può guadagnarci senza pestare i piedi ad altri.

Vita: Quale tipo di eroina gira in questo periodo?
Bernardi: Normalmente ha un principio attivo abbastanza basso, fra il 10 e il 15%. In gergo la definiamo immondizia. Talvolta, meno spesso, capita di intercettare partite da 40-45%. Questo a livello di grossisti. Al consumo invece il principio attivo, dopo il taglio con paracetamolo o caffeina, si riduce in un range fra il 6 e il 12%.

Vita: Una qualità relativamente leggera, come lo spiega?
Bernardi: Qui veniamo al dunque. Generalmente gli spacciatori propongono contestualmente eroina light e cocaina molto strong, con un principio attivo che supera il 50%. Mi sembra ragionevole presumere che i consumatori utilizzino l?eroina come calmante dopo la botta di coca. Tanto più che sono sempre di più i cocainomani che si basano. Ovvero bruciano la droga e poi la assumono per aspirazione. Una modalità devastante che provoca effetti micidiali e una dipendenze molto più forte del normale.

Vita: è possibile tracciare un identikit del consumatore medio?
Bernardi: Ce ne sono di qualsiasi età e di qualsiasi classe sociale. La cocaina, ma ormai anche l?eroina, sono droghe che ti consentono di rimanere nella società. Anche se ultimamente stanno tornando i vecchi tossici. Questo quadro però non è per nulla tranquillizzante. Io come cittadino non mi sentirei tranquillo se sapessi che il consulente bancario che amministra i miei fondi ha contatti frequenti con la criminalità. Oppure che l?autista dell?autobus o il pilota dell?aereo su cui viaggio e perfino il chirurgo che mi apre la pancia lo fanno dopo essersi fatti di droga. La gente non ha idea, poi, di quanti siano i reati ?intramoenia? commessi sull?onda dell?uso di sostanze: mamme che se la prendono con i loro bambini o violenze fra coniugi. Aggiungiamo infine l?impressionante aumento delle morti improvvise di persone fra i 40 e i 50 anni e il quadro è completo.

Vita: Negli ultimi mesi sia il governo di centrodestra sia l?attuale maggioranza hanno modificato la normativa sulle droghe. Quale incidenza hanno avuto queste misure sul vostro lavoro?
Bernardi: Nessuna. Non è cambiato niente. Le do un dato chiaro: il numero degli arresti fra il 2005 e il 2006, quando è stata approvata la Fini-Giovanardi, è rimasto praticamente immutato. Non è questo il punto.

Vita: Allora ci dica lei come si può intervenire davvero?
Bernardi: Bisognerebbe avere il coraggio di fare outing. Dire che le sostanze, leggere, pesanti, legali o illegali, tabellate e non tabellate, tutte le sostanze fanno male, rovinano la vita, inficiano i rapporti personali, inquinano la normale visione del mondo. Questo deve essere chiaro, esplicito. Poi ognuno decida per conto suo, ma almeno lo faccia consapevolmente.


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