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Prestito d’onore contro l’usura e il disagio sociale

Finanziamento a tasso zero e rimborsabile in 36 mesi. Così la Regione Liguria vuole aiutare famiglie e genitori soli ad affrontare imprevisti e criticità economiche

di Redazione

Si chiama ?prestito d?onore? e ha come caratteristica principale quella di essere un finanziamento ?a tasso zero?, rimborsabile in 36 mesi senza oneri ulteriori per i beneficiari, che dovranno restituire, quindi, la cifra prestata senza interessi, non subendo ulteriori aggravi sul bilancio familiare. L?ammontare del finanziamento può variare da 3mila a 10mila euro a seconda dei casi e in funzione delle necessità dei richiedenti e delle loro capacità di rimborso.

I beneficiari

Ma chi sono i beneficiari di questo prestito? In generale si tratta di famiglie, anche costituite da un solo genitore, che si trovano in condizioni di temporanea difficoltà economica in seguito alla nascita (in particolare per parti gemellari) o adozione di figli, al ricongiungimento di familiari (vedi immigrati), alla malattia psico-fisica di un membro del nucleo familiare che comporta uno stato di invalidità permanente. Sono anche comprese nella categoria dei beneficiari le donne vittime di violenza che stanno seguendo un percorso di uscita da quella condizione o altri casi con gravi problemi economici meritevoli di attenzione.

«Obiettivo del prestito d'onore », dichiara <b>Massimiliano Costa</b>, vicepresidente e assessore alle Politiche sociali della Regione Liguria, «è aiutare a sostenere le responsabilità familiari e individuali dei cittadini, prevenendo forme di disagio che possono sfociare, purtroppo sempre più spesso, in fenomeni di usura e sfruttamento. Senza contare che, in termini di efficienza, è sempre meglio prevenire un disagio piuttosto che dovervi porre rimedio con costi a carico di tutta la collettività».

I finanziamenti

«Nell?immediato, quindi», prosegue Costa, «l?intervento è volto ad aiutare famiglie e individui a superare un momento di criticità economica, ma in una prospettiva di ampio respiro andiamo a incidere sul tessuto sociale, valorizzando l?importanza della famiglia e della responsabilità genitoriale e guardando con attenzione allo sviluppo di tutte le persone e, quindi, dell?intera comunità».

Il prestito d?onore, avviato come sperimentazione nel 2004, si basa su un fondo ad hoc gestito da Filse (società finanziaria di Regione Liguria), finanziato inizialmente con 1.740.890 euro e successivamente implementato, negli anni seguenti, con oltre 700mila euro. In totale, al luglio 2006, sono pervenute alla Regione Liguria 914 domande. Di queste, 125 sono decadute per mancanza della necessaria documentazione e 80 sono state respinte in quanto non aventi i requisiti richiesti. In questo modo, le domande trasmesse alla Fondazione Antiusura S. Maria del Soccorso di Genova, che ha il compito di supportare l?analisi delle domande particolarmente per gli aspetti riguardanti la solvenza dei richiedenti, sono state 693, di cui 511 accettate. Compito di Filse è quindi coprire gli interessi agli istituti di credito che non vengono versati dai beneficiari e fornire le garanzie necessarie alle banche convenzionate che erogano il prestito.

Gli scopi

«Il prestito sull?onore», spiega Costa, «può essere richiesto per ristrutturare casa, per compiere lavori di adeguamento architettonico resi necessari dalla presenza di un familiare invalido, ma anche per sostenere le spese di mantenimento di un numero di figli cresciuto in modo ?repentino?, come nel caso di parti plurigemellari ».


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