Famiglia & Minori

L’accordo c’è ma nessuno lo firma

La Bielorussia il 26 gennaio ha presentato a Ferrero una proposta di accordo per i soggiorni dei bambini. Ma dopo un mese nessuno ha ancora risposto...

di Sara De Carli

La Bielorussia il 26 gennaio ha presentato a Ferrero una proposta di accordo per i soggiorni dei bambini. Ma dopo un mese nessuno ha ancora risposto. Di questo passo anche i soggiorni estivi sono a rischio. Antonio Bianchi, presidente dell?Avib, lancia l?allarme. Mentre AiBi chiede di escludere dai programmi di accoglienza i bambini abbandonati.

Il timore adesso è che saltino anche i soggiorni estivi. Dopo i 5mila mancati arrivi di Natale e di febbraio, esclusi quelli previsti per Pasqua, se il Comitato minori stranieri non smette di temporeggiare, salteranno anche le accoglienze estive. E a pagare il conto saranno, alla fine, 30mila bambini bielorussi. È la posizione di Antonio Bianchi, presidente di Avib – Federazione delle associazioni di volontariato italiane per la Bielorussia.

«Le associazioni stanno raccogliendo le adesioni delle famiglie per i soggiorni estivi, ma io non mi sento di garantire nulla. Non capisco cosa stia succedendo. Il 26 gennaio la Bielorussia ha inviato una bozza di accordo intergovernativo per regolare l?accoglienza dei bambini e il futuro lavoro delle associazioni. So che i ministeri coinvolti hanno dato un parere favorevole, ma ad oggi Ferrero non ha dato alcuna risposta alla Bielorussia, non ha comunicato la data di partenza della delegazione per la firma dell?accordo né ha convocato le associazioni per prendere visione dell?accordo. Non capisco se dietro tutto questo c?è la volontà di chiudere per sempre con le accoglienze». La bozza che l?ambasciatore Skripko ha presentato a Ferrero, dice Bianchi, «è più che accettabile. Sono richieste garanzie minime, come il rientro in patria dei bambini al termine del soggiorno, a meno di un bisogno sanitario documentato, che va comunicato immediatamente alle autorità bielorusse presenti in Italia, accompagnatori e consolato. Nulla più di quanto il ministro era disposto a garantire a dicembre. Il fatto è che il problema non è più procrastinabile. Le famiglie stanno impazzendo, l?esperienza dei coniugi Giusto si moltiplica per 22mila. C?è gente che mi scrive dicendo che è disposta a bloccare i binari dei treni?».

Ma il Comitato minori stranieri latita anche su un altro fronte. Sempre a seguito della vicenda di Maria/Vika, l?associazione Amici dei Bambini – legittimata ad agire in nome dell?interesse diffuso dei minori abbandonati – ha chiesto di rivedere le linee guida per l?accoglienza, stabilendo nuovi criteri per selezionare le famiglie che accolgono ed escludendo dai programmi di ospitalità i bambini abbandonati, per i quali – sottolinea Marco Griffini – «serve una famiglia, non una vacanza. Non hanno ancora risposto, ho chiesto un incontro con la sottosegretario De Luca». Una richiesta, questa, che le famiglie ospitanti contestano: «Ci sembra di penalizzare ulteriormente i bambini orfani».

AiBi sta battendosi anche su altre strade: da un lato il riconoscimento di uno statuto giuridico per queste accoglienze, nella forma dell?affido internazionale (due le proposte di legge già in Parlamento). Dall?altro sta valutando la possibilità di chiedere un risarcimento danni allo Stato italiano a favore di Vika, di cui sarebbe stato violato il diritto di difesa.


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