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Venezia, che pasticcio col ponte di Calatrava…

Prima ci si è accorti che nel progetto della nuova struttura non si era pensato ai disabili. Ora si scopre che è troppo pesante e rischia di far crollare gli argini...

di Franco Bomprezzi

Mi sono occupato a lungo del ponte di Calatrava sul Canal Grande. Qualche anno fa, allora era sindaco Paolo Costa. Il problema era che il più grande progettista di ponti al mondo si era in un certo senso dimenticato che anche le persone disabili hanno diritto di attraversare il ponte, specialmente un ponte nuovo, un vero monumento simbolico della Venezia del 2000.

Dopo lunghe consultazioni e innumerevoli stupidaggini dette e scritte, sembrava che una soluzione, sia pure posticcia e insoddisfacente, fosse possibile, ovvero una specie di ovovia, che si affiancava alla spalletta del magnifico manufatto.

Ora si scopre che il ponte, praticamente pronto, pesa talmente tanto che, quando sarà materialmente trasportato dal cantiere, dove è stato costruito, per essere appoggiato sulle due rive, gli argini potrebbero non reggere.

Francamente trasecolo e mi indigno, mi indigno e trasecolo. È mai possibile che questa piccola inezia venga fuori con tanta forza solamente adesso dopo che soldi pubblici a palate sono stati spesi per l?orgoglio della Serenissima?

Con la stessa cifra, tornando alla questione dell?accessibilità per tutti, sono certo che Venezia ora sarebbe una città a misura di anziani, se non di persone come me in sedia a rotelle.

Ma forse questo dettaglio non interessa, e mi sorprende che un sindaco intelligente come Cacciari, peraltro un filosofo e non un ingegnere, non si sia reso conto del pasticcio nel quale si stava ?cacciando?.

Settantacinque tir a pieno carico stanno per abbattersi sulle sponde del Canal Grande. E poi si dice che Venezia sprofonda. Per forza.


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