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Sanità & Ricerca

Aids

Ogni giorno 5700 addii.

di Alter Ego

L?Onu si ravvede. E alla vigilia della giornata mondiale sull?Aids cambia la stima sui malati nel mondo.33,2 milioni di persone vivono con il virus, con un aggiustamente al ribasso rispetto alle stime dello scorso anno, quando erano satte censite 39,5 milioni persone. Come si spiega un così clamoroso errore di valutazione? L?Onu e Oms spiegano che sono stati i dati errati avuti in particolare dall?India a creare l?errore (New Delhy avrebbe dato cifre sopravvalutate del 50%). Comunque 33,2 milioni di persone restano una cifra di proporzioni apocalittiche: solo lo scorso anno si sono contati 2,5 milioni di persone infettate e 2,1 milioni di morti. Che vogliono dire, rispettivamente, 6.500 contagi al giorno e più di 5.700 decessi. Due rilievi relativamente positivi: rispetto alla popolazione globale del mondo, la percentuale è in diminuzione e la vita delle persone contagiate si è allungata. Ma sono gli spaccati regionali a dare le vere dimensioni di questo dramma. Nell?Africa subsahariana, l?Aids resta di gran lunga la prima causa di morte: 1,7 milioni su un totale di 2,1 milioni. La crescita più preoccupante è quella che si è verificata in Europa dell?Est: dal 2001 il numero delle persone colpite è aumentato del 150%, passando da 630mila a 1,6 milioni. Secondo l?Oms è però l?Indonesia il paese al mondo che sta registrando le progressioni più drammatiche. Mentre sono incoraggianti i dati sulle donne incinte: la percentuale sta abbassandosi nei paesi più colpiti dall?AIds. E sono 2,5 milioni le persone sotto cura nei paesi più poveri subsahariani. Infine il dato americano: 46mila i nuovi casi e 21mila i decessi nel 2006.


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