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Acri: fondazioni boom, erogazioni a 1,6 mld

La redditivià sale al 7,3% e il patrimonio a sfonda quota 47 miliardi di euro

di Redazione

L?Acri, l?associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria, anticipa i dati salienti dell?annuale Rapporto sulle Fondazioni relativo all?esercizio 2006, che sarà disponibile in tempi brevi sul sito dell?Associazione, all?indirizzo www.acri.it. Allo stesso indirizzo saranno presto reperibili i bilanci 2006 di tutte le 88 Fondazioni.

<<Anche per l?ultimo esercizio ? ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente dell?Acri ? i dati confermano le doti di efficienza ed efficacia delle nostre Fondazioni. A fronte di proventi che crescono diminuisce l?incidenza su di essi dei costi di gestione, mentre le erogazioni filantropiche aumentano del 16%, superando ampiamente il miliardo e mezzo di euro: più di 28 mila progetti realizzati a favore di Arte e cultura, Filantropia e volontariato, Istruzione e formazione, Ricerca, Salute pubblica, Assistenza sociale, Sviluppo delle comunità locali. Cresce anche il patrimonio netto contabile, che si consolida oltre i 47 miliardi di euro, a fronte di una redditività ordinaria che tocca quota 7,3%, aumentando di un ulteriore punto percentuale sull?esercizio precedente>>.

Al 31 dicembre 2006 il patrimonio contabile complessivo delle Fondazioni di origine bancaria ammonta a 47,1 miliardi di euro[1] (+2,8% sul 2005) ed è pari all?86% del totale di bilancio, che assomma a 54,8 miliardi di euro. Esso è suddiviso fra 88 realtà molto diverse per dimensioni, oltre che per operatività territoriale. Le maggiori (pari complessivamente al 49,3% del patrimonio) sono: Fondazione Cariplo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. E? da notare che il patrimonio delle 18 Fondazioni di dimensione grande[2] copre una quota del 76,7% del patrimonio complessivo del sistema, mentre le 18 Fondazioni di dimensione piccola pesano per poco più dell?1%. Segmentando le Fondazioni in base all?area geografica di riferimento si vede inoltre che quelle che hanno sede nel Nord del Paese (sono 47) coprono il 67,6% del patrimonio complessivo e nel Nord Ovest in particolare, dove risiedono 5 delle 18 Fondazioni di grande dimensione, il valore medio del patrimonio è circa il doppio della media generale (1.056 milioni di euro contro 536).

Le Fondazioni investono in maniera diversificata: le partecipazioni bancarie sono pari a 13,7 miliardi di euro e rappresentano il 25,1% (era il 25,6% nel 2005) del totale attivo (54,8 miliardi di euro contro i 51,9 del 2005, +5,5%). Le altre attività fruttifere investite in strumenti finanziari diversi dalle partecipazioni bancarie, rappresentano il 70,6% e sono pari a 38,6 miliardi di euro (32,6 miliardi sono attività finanziarie gestite in proprio o tramite terzi; 5,3 miliardi partecipazioni in società diverse dalla conferitaria; 0,6 investimenti in società strumentali); mentre gli investimenti in attività immobiliari sono poco più dell?1% dell?attivo.

A fine settembre 2007, su 88 Fondazioni 17 non hanno più partecipazioni dirette nelle rispettive banche conferitarie; 56 ne detengono una quota minoritaria; le altre 15 – che nel loro complesso, rappresentano il 4,5% del totale dei patrimoni delle Fondazioni – hanno più del 50%, peraltro nel pieno rispetto della normativa vigente, in quanto l?originario obbligo di perdere il controllo delle conferitarie è stato eliminato (tramite il DL n. 143/2003, convertito nella legge n. 212/2003) per le Fondazioni con patrimonio netto contabile non superiore a 200 milioni di euro oppure operanti prevalentemente in regioni a statuto speciale.

Il totale dei proventi ordinari delle Fondazioni nel 2006 ammonta a 3.415,3 milioni di euro, in aumento del 23% circa rispetto al dato dell?esercizio precedente (2.767 milioni di euro). Tutte le tipologie di flussi, ad eccezione delle gestioni patrimoniali che sono in lieve flessione, mostrano un incremento generalizzato. L?aumento più consistente, +90%, riguarda i dividendi derivanti da altre partecipazioni (pari complessivamente a 641 milioni di euro). I dividendi distribuiti dalle conferitarie mostrano un trend in crescita (+17%, passando dai 1.152 milioni di euro del 2005 ai 1.347 milioni di euro del 2006) e nella composizione totale dei proventi ordinari il loro contributo passa dal 38,7% al 36,6%, anche a seguito della riduzione del peso percentuale delle partecipazioni bancarie sul totale degli investimenti. Il risultato delle gestioni patrimoniali individuali diminuisce a 358 milioni di euro (415 nel 2005) con una variazione di -13,7%.

I proventi straordinari sono stati pari a 332,4 milioni di euro (274 milioni di euro nel 2005) e il saldo della gestione straordinaria (proventi straordinari meno costi straordinari) passa da 254 milioni di euro a 298 nell?esercizio 2006. I proventi totali (generati dalla somma dei proventi ordinari e straordinari) risultano pari a 3.747,7 milioni di euro (3.041,8 nel 2005). L?incidenza dei costi di funzionamento rispetto ai proventi totali è del 4,8% (5,7% nel 2005).

La redditività netta[3] media del patrimonio complessivo delle Fondazioni passa dal 6,3% al 7,3%, dopo anni in cui si era assestata intorno al 5%. In particolare le partecipazioni bancarie fanno registrare un tasso medio di rendimento in aumento, dall?8,5% del 2005 al 10,1% del 2006. Cresce anche la redditività degli investimenti in strumenti finanziari diversi dalla partecipazione nella banca conferitaria, che passa dal 5,0% del 2005 al 5,7% del 2006. Fra gli investimenti finanziari, negli ultimi anni hanno assunto un?importanza crescente le gestioni patrimoniali, che rappresentano poco più del 17% del totale dell?attivo e nell?esercizio 2006 hanno generato un reddito complessivo di 354 milioni di euro (415 milioni di euro nel 2005), pari ad un tasso medio di rendimento del 3,7% (4,7% nel 2005).

L?avanzo di gestione sui proventi totali è stato dell?82,5%, pari a 3.090 milioni di euro, con un incremento del 13,5% sui 2.721 milioni di euro del 2005. Il 33% dell?avanzo di gestione, pari a 1.020 milioni di euro, è stato accantonato a riserve patrimoniali (Riserva obbligatoria + Riserva per l?integrità del patrimonio); il resto, pari nel 2006 a 2.070,4 milioni di euro (1.863 nel 2005), è stato destinato all’attività istituzionale. Nell?ambito dell?attività istituzionale 1.594,3 milioni di euro sono già stati deliberati nel 2006 (di cui 1.432,3 milioni di euro per interventi erogativi, 82,2 milioni di euro per i fondi speciali per il volontariato in base alla Legge 266/91 e 79,8 milioni di euro per il finanziamento[4] della Fondazione per il Sud e delle altre iniziative legate al progetto), mentre il rimanente è andato a stanziamenti per i fondi a sostegno dell?attività erogativa futura.

Rispetto al 2005 l?importo complessivo erogato è cresciuto del 16%, da 1.374 a 1.594,3 milioni di euro nel 2006. Esso comprende anche le risorse destinate a progetti realizzati direttamente dalle Fondazioni, che rappresentano complessivamente il 7,3% del totale, nonché le risorse destinate all?attività di proprie imprese strumentali, appositamente costituite per l?intervento in specifici settori (10,9% del totale erogato). Il numero delle iniziative finanziate ha raggiunto quota 28.850, in crescita di circa il 13,6% sull?anno precedente (25.397 nel 2005) ed anche il valore medio per iniziativa è in aumento: da 54 mila a 55.046 euro. Il numero medio di progetti per ogni Fondazione è passato dai 288 del 2005 ai 328 del 2006.

Fra i 20 ?settori ammessi? dalla legge[5], 7 sono quelli su cui si concentra la maggior parte delle erogazioni delle Fondazioni. In base alla quantità di risorse ricevute, al primo posto si conferma il settore Arte, attività e beni culturali, con una quota del 30,7% (30,6% nel 2005). In questo settore l?ambito principale di intervento è quello della Conservazione e valorizzazione dei beni architettonici e archeologici (incide per il 37,8% sulle erogazioni al settore); le singole erogazioni hanno un importo medio più che doppio della media di settore e le partnership con altri soggetti, sia pubblici che privati, sono piuttosto frequenti. Al secondo posto si colloca il comparto indicato come Altre attività culturali e artistiche (20,1%) perché comprende una molteplicità molto varia di iniziative che non hanno trovato classificazione nelle voci già codificate. Al terzo Iniziative a sostegno di produzioni artistiche e letterarie (18,6%), al quarto Attività museali e arti visive (16,5%), quindi Biblioteche e archivi ed Editoria e altri mezzi di comunicazione.

Il secondo settore è quello del Volontariato, filantropia e beneficenza, in progresso rispetto all?anno precedente ricevendo il 16,8% degli importi erogati (15,6% nel 2005). La quota maggiore delle risorse (32,5%) pari a 87 milioni di euro è impiegata per Contributi a fondazioni grant making e altri intermediari filantropici, ovvero i contributi che vanno a fondazioni come quelle di comunità, alla Fondazione per il Sud e ad altri soggetti non profit del territorio che intermediano le risorse verso le organizzazioni del volontariato. Seguono gli Accantonamenti per i fondi speciali per il volontariato (30,7%). Ci sono poi gli Interventi diretti di promozione e sostegno del volontariato (24,1%). Il resto delle erogazione del settore va nel Sostegno allo sviluppo e alle condizioni di vita dei paesi poveri, in Beneficenza e in Scambi culturali e cooperazione internazionale.

Il terzo settore è quello dell?Educazione, istruzione e formazione con l?11,6% (11,5% nel 2005) degli importi totali erogati. I comparti principali sono: Istruzione primaria e secondaria (44,7%); Istruzione superiore, ovvero universitaria e parauniversitaria (28,7%); Istruzione professionale e degli adulti (11,6%); Crescita e formazione giovanile (8,1%).

A breve distanza segue la Ricerca, a cui va il 10,8% delle risorse (10,4% nel 2005). Di questa quota il comparto della Ricerca e sviluppo in campo medico ha il 29,6%; la Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e tecnologico ha il 27,7%; la Ricerca nel campo delle scienze sociali il 6,7%.

Subito dopo si posiziona il settore della Salute pubblica, che sul totale erogato incide per il 9,9% (8,8% nel 2005). In quest?ambito troviamo i comparti: Servizi ospedalieri (72,7%) che va dalla fornitura di apparecchiature mediche alla realizzazione di progetti specifici, alla costruzione e ristrutturazione di immobili; Altri servizi sanitari (18,4%) che va dall?assistenza domiciliare dei malati al sostegno per le cure di malati terminali e disabili.

Al sesto posto si colloca il settore dell?Assistenza sociale con il 9,2% (era l?11,6% nel 2005). La parte prevalente delle erogazioni (84,6%) va ai Servizi sociali, seguiti come comparto specifico dai Servizi di protezione civile e di assistenza ai profughi (4,3%). I destinatari sono in primo luogo gli anziani (47,7%) quindi i minori, i disabili e i tossicodipendenti.

Al settimo posto, con una quota percentuale di risorse vicina all?esercizio precedente (6,2% contro 6,9% nel 2005), si conferma il settore dello Sviluppo locale, che comprende iniziative molto diversificate il cui comune denominatore può essere individuato nell?attivazione e rafforzamento di processi di sviluppo complessivo del territorio (sia sul piano quantitativo sia qualitativo) che agiscono su componenti strutturali del territorio stesso.

Con uno stacco notevole rispetto a quelli sin qui esaminati, seguono altri settori, che complessivamente non raggiungono il 5% del totale erogato. Si segnalano Sport e ricreazione con il 2,1%; Protezione e qualità ambientale, di poco superiore all?1%; Famiglia e valori connessi, Diritti civili, Religione e sviluppo spirituale, Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica, a cui vanno complessivamente 14,8 milioni di euro per un totale di 293 interventi.

Per quanto riguarda la scelta dei settori di intervento, le politiche di erogazione delle Fondazioni evidenziano la propensione prevalente verso una specializzazione settoriale alta (lo scorso anno era media) intendendo come tale la scelta della Fondazione di concentrare su un solo settore una cifra non inferiore al 50% del totale erogato oppure su due settori non meno del 60% (è media invece quando non meno del 30% delle risorse va a un settore, oppure non meno del 40% a due settori). In questo senso, le scelte delle Fondazioni riflettono l?impostazione data al riguardo dalla normativa, che impone alle Fondazioni di destinare almeno il 50% delle risorse disponibili per le erogazioni a non più di cinque settori (i cosiddetti ?settori rilevanti?) scelti tra i ?settori ammessi?. Il numero medio di settori in cui ogni Fondazione rivolge il proprio intervento è di 7,4 (come l?anno precedente). I settori in cui le Fondazioni sono presenti in maggior numero sono Arte, attività e beni culturali e Volontariato, filantropia e beneficenza (tutte le 88 Fondazioni), Educazione, istruzione e formazione (83), Salute pubblica (74), Ricerca (70), Assistenza sociale (67).

La quota maggiore dell?attività istituzionale delle Fondazioni è rappresentata dalle erogazioni annuali maggiori di 5.000 euro, che rappresentano l?88% (era l?87,5% nel 2005) del totale erogato e il 54,2% (55,1% nel 2005) del numero degli interventi sostenuti. Le erogazioni superiori a 100.000 euro incidono, quanto ad ammontare, per il 75,5% (73,8% nel 2005) pur risultando in termini di numero pari solo al 10,6% di tutte le erogazioni (9,8% nel 2005). Le erogazioni di importo unitario superiore a 500 mila euro rappresentano il 50,6% del totale erogato (lo scorso anno erano il 44,2%), interessando appena circa il 4% del totale interventi (2,6% nel 2005). Le erogazioni di importo non superiore a 5.000 euro mantengono invariata la propria incidenza, entro limiti molto contenuti e difficilmente comprimibili[6]: esse rappresentano l?1,8% degli importi erogati (2% nel 2005) e mantengono pressoché invariato il numero degli interventi (poco meno del 43% di quelli totali). Le erogazioni pluriennali[7] aumentano leggermente di numero ma diminuiscono un po? per importo (il 10,3% sul totale contro il 10,5% del 2005).

I beneficiari delle erogazioni delle Fondazioni sono sempre soggetti che perseguono finalità non lucrative di pubblico interesse: dunque sono soggetti privati non profit – ad essi va il 61,4% degli importi erogati (il 60,2% nel 2005) e il 66,1% del numero di interventi (67,5% nel 2005) ? o istituzioni pubbliche. Fra le categorie di beneficiari privati i più importanti sono: Fondazioni (21% degli importi), Associazioni (11,4%, di cui l?1,8% destinato ad Associazioni di promozione sociale), Organizzazioni di volontariato (9,8%), Cooperative sociali (1,4%). Un?elevata percentuale delle erogazioni è attribuita alla categoria Altri organismi privati (17,9%), tra cui sono incluse le istituzioni religiose. Fra i soggetti pubblici, gli Enti locali sono i destinatari principali, con il 24,6% del totale erogato (nel 2005 era il 24,3%), attestandosi al primo posto in assoluto fra tutte le categorie di beneficiari pubblici e privati. Nel comparto dei beneficiari di natura pubblica gli Enti pubblici non territoriali ? che includono Scuole, Università, Strutture sanitarie, Istituti di accoglienza e beneficenza, etc. ? ricevono l?11,7% degli importi erogati (12,7% nel 2005). Leggermente ritoccata al rialzo è la quota destinata alle Amministrazioni pubbliche centrali: 2,1% in luogo di 1,9%.

La forte caratterizzazione localistica dell?attività erogativa delle Fondazioni trova conferma anche nel 2006: le erogazioni destinate alla regione di appartenenza sono infatti sempre in larga maggioranza (82,4% degli importi e 94,2% del numero di iniziative) per contro aumenta l?incidenza quantitativa delle erogazioni a valenza nazionale, che passano dal 10,4% del 2005 al 12,2% del 2006, in particolare per l?impegno delle Fondazioni nel progetto a favore del Mezzogiorno legato al supporto costante all?attività ordinaria della Fondazione per il Sud e all?iniziativa di perequazione territoriale dei fondi speciali per il volontariato.

In merito alla distribuzione geografica delle erogazioni, al Nord va il 61,9% delle somme erogate (Nord Est 31,4% e Nord Ovest 30,5%) con una flessione rispetto al 2005 (67%). Il Centro cresce dal 25% al 29,9% degli importi. L?area Sud e Isole, che pure mantiene un pesante differenziale negativo rispetto alle altre ripartizioni, prosegue nel percorso di ripresa passando dall?8% del 2005 all?8,2% del 2006.


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