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Cooperazione: Ocse, Italia penultima tra i donatori

Nel Rapporto sulla Cooperazione allo Sviluppo presentato oggi pomeriggio a Parigi, l'Ocse boccia l'Italia come donatore internazionale

di Redazione

L’OCSE, Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD o OCSE, in italiano), nel Rapporto sulla Cooperazione allo Sviluppo presentato oggi pomeriggio a Parigi, ”boccia” l’Italia come donatore internazionale perche’ nel 2006 si e’ registrato un secco -30% nel volume degli aiuti destinati alla cooperazione allo sviluppo. Uno stop che tuttavia, riconosce l’OCSE, si e’ verificato essenzialmente ”per la tempistica delle erogazioni destinate ai fondi internazionali”, che sono cadute fuori dai periodi di rilevazione. L’Italia, infatti, negli ultimi anni ha saldato i debiti preesistenti con i fondi di sviluppo e le agenzie per le Nazioni Unite, speso quasi tutti i fondi dedicati ai progetti delle ONG dopo anni di paralisi, e ha raddoppiato con l’ultima Finanziaria i fondi destinati a queste ultime. La fotografia scattata dall’OCSE, tuttavia, rileva che l’Italia ha fallito l’obiettivo fissato a Barcellona nel 2002 di destinare agli aiuti internazionali lo 0.33% del proprio Pil entro il 2006 ed e’ penultima tra i donatori europei con lo 0,20% del Pil dedicato agli aiuti, per un totale di 3 miliardi 641 milioni di dollari. La percentuale di Pil destinata agli aiuti nel 2005 era stata dello 0,29%. I principali beneficiari degli aiuti italiani sono stati l’Iraq, che ha avuto 719 milioni di dollari, la Nigeria, con 646 milioni di dollari, seguiti dall’Etiopia (96 milioni), la Serbia (73 milioni), ma anche, e un po’ a sorpresa, la Cina (53 milioni) che prende un milione in piu’ del Congo (52), piu’ del Nicaragua (42), della Tunisia (38), del Camerun (32) e persino piu’ dell’Afghanistan (30). Se si guarda alle aree d’intervento, oltre un milione di euro ha raggiunto i Paesi dell’Africa Subsahariana mentre 866 milioni quelli del Medio Oriente e dell’Africa del Nord. L’OCSE riconosce che l’Italia ha giocato un ruolo importante nella facilitazione del processo di qualificazione degli aiuti che e’ in corso dal Forum che si e’ tenuto a Roma nel 2003, ma fallisce i suoi obiettivi anche a causa della mancata riforma del sistema della cooperazione, visto che dimostra ”carenze nello staff, nel supporto organizzativo e nella flessibilita’ operativa”. Se l’Italia sembra aver fatto enormi passi in avanti per quello che riguarda i programmi di rafforzamento del protagonismo femminile, tuttavia, secondo il Rapporto OCSE, ha ancora bisogno di ”rafforzare la qualita’ dei suoi sistemi di valutazione, compresa una migliore pianificazione delle valutazioni e degli indirizzi operativi”.


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