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Chiusura istituti: obiettivo raggiunto

In Italia un anno dopo la dead line prevista dalla legge 149/2001 sono ancora attivi 14 istituti, per 48 minori: quasi tutte femmine e solo uno straniero. I dati presentati oggi dal ministro Ferrero

di Redazione

I minori accolti in istituto, in tutta Italia, sono 48. E presto saranno ancora meno, perché dei 14 istituti ancora attivi al 31 gennaio 2008, ben quattro non ospitano più nessun minore e nove hanno già avviato il processo che li trasformerà in una struttura d?accoglienza di altro tipo, come le comunità famiglia: solo tre quindi sono ad oggi gli istituti fuorilegge, quelli che sono rimasti tali e quali nonostante la legge 149 del 2001 avesse fissato come data ultima per la chiusura di tutti gli istituti il 31 dicembre 2006. I dati, resi noti dal Ministero della Solidarietà sociale, segnano la fine di un?epoca. «Il nostro ministero – ha spiegato il sottosegretario Franca Donaggio, che ha la delega per l?infanzia – aveva il compito di accompagnare la chiusura dei vecchi orfanotrofi. Oggi possiamo dire il percorso è concluso». Il monitoraggio del processo è stato fatto con un?indagine telefonica in tre fasi: nel novembre 2006, un mese prima della scadenza stabilita dalla legge; nel maggio 2007 e al 31 gennaio 2008. Si partiva da un dato del 2003, quando il Centro nazionale di documentazione e analisi per l?infanzia e l?adolescenza aveva contato 215 istituti attivi in Italia, con 2.663 minori ospiti. A novembre 2006 gli istituti attivi erano 52, tutti al Sud meno tre al centro, con 355 ospiti. Nel maggio 2007, cinque mesi dopo la teorica data di chiusura, ne sopravvivevano ancora 20, 12 nelle isole e 8 al Sud, che accoglievano complessivamente 137 minori. Quasi tutte erano femmine (111) e contro ogni aspettativa quasi tutti erano italiani (i minori stranieri erano solo 7). Una composizione rimasta invariata anche in occasione dell?ultima rilevazione, sempre telefonica, fatta dagli uomini del ministero lo scorso 31 gennaio: dei 48 minori ancora in istituto, 35 sono femmine e 1 solo è straniero. Gli istuti per minori attivi sono 14, e solo quattro di essi ospitano più di cinque minori. In generale un successo. Un dubbio però rimane: basta una telefonata per accertarsi che dietro il cambio di nome, da istituto a comunità famiglia, ci sia un cambiamento sostanziale del modello di accoglienza?


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