Attivismo civico & Terzo settore

Cari mamma e papà, lasciatemi sbagliare

Libri. Un utile manuale per genitori di bambini fino a 10 anni.

di Daniela Verlicchi

Oggi la famiglia fatica a trovare le coordinate necessarie per educare i ragazzi, e spesso i genitori commettono l?errore di sostituirsi ai figli per «evitare che sbaglino», ma in realtà sottraendo loro la possibilità di ubbidire. Lo nota acutamente, offrendo consigli per evitare gli errori più comuni, la psicoterapeuta Lucia Attolico nel suo recente manuale.

“Non hanno le basi”. Lucia Attolico, psicoterapeuta e consulente scolastica, non si riferisce a scolari impreparati. La tirata d?orecchi è diretta ai loro genitori, o almeno ad alcuni di quelli che ha incontrato nel suo percorso professionale. Per loro, e per tutti altri ha scritto Genitori e Figli: le parole chiave (FrancoAngeli editore): un «manualetto psicopratico», lo definisce, per mamme e papà con bambini da 0 a 10 anni. Dalla sua posizione di osservatrice privilegiata, la Attolico denuncia una sorta di «perdita del senso comune» di cui invece i nostri genitori erano naturalmente dotati. Un esempio? «Molti genitori vengono da me a lamentarsi che i figli non obbediscono», spiega. «Ma se non si permette loro di fare esperienza dell?obbedienza e li si sostituisce sempre nei compiti quotidiani, è difficile che imparino». Con il suo libro, l?autrice non pretende di psicoanalizzare i genitori di oggi: le basterebbe far loro ri-scoprire quell?«acqua calda» (la definisce così) che ormai nessuno riconosce più: i principi-base dell?educazione. Le ragioni di questa perdita di senso comune sono tante: la fretta con la quale conviviamo, la televisione (che semplifica anche i concetti più complicati) e le continue richieste di una società che mette sotto pressione la famiglia senza darle quasi nulla. Ma ci sono genitori e genitori. Lucia Attolico, per la precisione, ne individua tre tipi. Quelli «si fa come dico io»: autoritari e inflessibili, pretendono obbedienza assoluta ma non esitano a sostituirsi ai figli per non farli «sbagliare», precludendo loro questa importante esperienza. Poi ci sono i genitori «non so dirti di no» che per ansia assecondano i figli in tutto, creando piccoli «re» e «regine» della casa che vanno in pezzi alla prima difficoltà. Infine, i genitori «ci sono ma non troppo»: presenze, spesso assenti, che per questioni di lavoro preferirebbero che i loro figli crescessero, ma «da soli» come ha dichiarato una paziente della Attolico. Un assurdo? Forse, anche se questo stile di genitorialità è in aumento (lei ne ha diagnosticati oltre 10 casi negli ultimi 3 anni). «E non si tratta di mancanza d?amore», spiega. Se siete di quest?ultimo tipo, consolatevi: non è il genere più dannoso. I più pericolosi? I genitori «si fa come dico io», perché «non danno scampo, impedendo ai figli di seguire figure di riferimento più positive», spiega Attolico. Genitori così spesso appartengono alle fasce sociali più elevate, nota la psicoterapeuta: «Sono meno ansiosi per il futuro dei propri figli, perché possono garantirlo, ma più intransigenti nel segnare la loro strada. Un atteggiamento che può condurre anche a problemi alimentari o, in certi casi, alla delinquenza».


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