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Celebrate Basaglia ma scordate le famiglie

Psichiatria.A trentanni dalla legge Basaglia l' inadeguatezza dei servizi psichiatrici alternativi

di Redazione

Ricorre quest?anno il trentesimo anniversario della legge Basaglia. Anche voi avete cominciato le celebrazioni «…conquista di civiltà… una legge che tutto il mondo ci invidia… chiusi finalmente i lager manicomio» e quant?altro. Lasciatemi però dire che quella legge, se ha segnato la la fine di un olocausto, ne ha inaugurato un altro. Quello dei familiari dei malati di mente, lasciati inesorabilmente soli, assassinati ogni giorno da una malattia che non perdona. Uccisi ogni giorno da malati che non ne vogliono sapere di curarsi, che non riconoscono, proprio perché malati, la loro malattia, che rifiutano i farmaci e restano in preda alle loro ossessioni, alle loro allucinazioni che vengono inevitabilmente scaricate su padri, madri, mogli, figli, sorelle, fratelli. Loro possono rifiutare ogni trattamento medico e poco importa che il loro, forse, legittimo rifiuto si traduca in botte, aggressioni, case distrutte, famiglie in frantumi, padri che implorano la morte un giorno sì e l?altro pure.

Tanto non ci sono costi per la collettività, pagano solo i loro familiari, picchiati ogni giorno, massacrati, impauriti, intimiditi. Ma non è vero si dirà: la legge prevede il Tso, il trattamento sanitario obbligatorio. Bugia madornale! Scatta solo se il malato va in escandescenza (se si mette sul cornicione e minaccia di buttarsi giù o se passeggia nudo per strada). E se picchia la madre dicendo che glielo ha ordinato la Madonna? E se massacra di botte il padre perché gli ha comprato la fettina ?avvelenata?? E poi, te lo raccomando il Tso! Otto giorni, non di più, per imbottirlo di psicofarmaci e poi rispedirlo a casa e tutto ricomincia.

Ma ci sono i servizi territoriali? Ma dove? Ma c?è la sinergia tra famiglia e psichiatra! Bugia! I familiari sono sotto ricatto dello psichiatra perché è dal DOTTORE che dipende il destino dell?intera famiglia. Il familiare non è neppure libero di cambiare medico o struttura. Il malato deve essere curato nel ?territorio? anche se lo psichiatra non crede alla disperazione dei familiari, non crede che quel farmaco non sia efficace; crede sempre che i familiari esagerino, che sono prevenuti e che sono loro in realtà la causa del male. Forza con le celebrazioni.

Caro Tinaglia, non condivido il linguaggio dovuto, immagino, ad una personale esasperazione. La legge Basaglia ha posto fine a tante oscenità. Ma capisco tutta la sua amarezza sulla mancanza di risposte e di servizi davvero scandalosa a ben trent?anni dall?approvazione di quella legge. I servizi di cura psichiatrica e le strutture residenziali in larga parte del Paese rimangono un?utopia. Uno scandalo quasi insopportabile soprattutto al Sud per troppe famiglie lasciate sole a gestire situazioni ingestibili.


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