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Indagine sui DSM: bocciati i rapporti con i Sert

Presentata a Napoli oggi una ricerca del Cergas Bocconi

di Redazione

Un’Italia a più velocità nei servizi di salute mentale. È la fotografia – non nuova – emersa da una ricerca sui Dsm d’Italia presentata oggi a Napoli nel corso di un convegno sulle psicosi schizofreniche. «Abbiamo condotto uno studio con il Cergas Bocconi, contattando 205 Dsm su 211 in tutta Italia – spiega Claudio Mencacci del Dipartimento di psichiatra dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano – solo 53 strutture, cioè il 30%, ci hanno mandato risposte complete. Molti sono ancora indietro nell’affidarsi alla valutazione di esterni».

“Abbiamo rilevato un’Italia a più velocità”, dice Mencacci. Le note positive ci sono: secondo la ricerca si diffonde sempre più l’utilizzo di linee guida e protocolli, anche se manca ancora l’aspetto della condivisione dei risultati. Critiche invece arrivano per i rapporti in rete con altri interlocutori. «Male soprattutto per quanto riguarda il rapporto con i Sert, dice Mencacci. Un fatto gravissimo, dal momento che la stragrande maggioranza dei pazienti con psicosi fa uso di sostanze». E male pure la questione prevenzione e adolescenza: «Ci sono pochissimi rapporti con i neuropsichiatri infantili. E, in questo
quadro, il grande assente è la scuola, che non segnala problemi,difficoltà e bisogni dei ragazzi».

Secondo Mencacci è insomma arrivato il momento di ripensare al modello e alle connessioni col territorio e con altri specialisti.


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