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Privacy, tirata d’orecchie del Garante agli ispettori Rai

Più trasparenza e meno atteggiamenti intimidatori: ecco cosa chiede Giuseppe Chiaravallotti agli agenti Rai, incaricati di contattare i non abbonati

di Redazione

Il Garante della Privacy interviene sulle modalità di applicazione del 'canone Rai' e sottolinea che non devono essere fatte pressioni sugli utenti. Chiede poi informazioni più corrette da parte dei cosiddetti "ispettori Rai" incaricati di contattare le persone che non risultano abbonate per sollecitare la sottoscrizione del canone televisivo.

"Gli incaricati Rai che svolgono questo servizio per conto della Agenzia delle entrate – scrive Giuseppe Chiaravallotti, relatore del provvedimento per il garante – devono tenere un comportamento trasparente e fornire agli utenti informazioni chiare sulla propria attività in modo da non ingenerare errori o equivoci sul loro effettivo ruolo".

Al termine di un'istruttoria avviata nei mesi scorsi, infatti, il Garante ha prescritto all' Agenzia delle entrate alcune misure per conformare alla normativa i trattamenti di dati effettuati dagli agenti incaricati sulla base della convenzione tra l'Agenzia e la Rai del 2001. "Sono ancora numerose – sottolinea il Garante – le segnalazioni che giungono all'Autorità in cui si lamentano comportamenti ritenuti irrituali di agenti Rai che, qualificandosi come "ispettori", si presenterebbero presso le abitazioni e con toni minacciosi e con modalità considerate 'inquisitorie' o 'intimidatorie' procederebbero alla ricerca degli evasori del canone televisivo e a sollecitare gli abbonamenti". Segnalati anche casi in cui, di fronte alla titubanza dei cittadini nel fornire determinate informazioni, sono stati minacciati accertamenti nelle abitazioni.

Entro il 30 aprile l'Agenzia delle entrate, quindi, dovrà comunicare al Garante le misure necessarie impartite ai suoi agenti affinché i trattamenti dei dati siano conformi al Codice privacy. L'Agenzia dovrà innanzitutto garantire che gli agenti Rai spieghino chiaramente agli utenti, senza artifici e senza indurli in errore, la loro esclusiva attività di promozione dell'abbonamento televisivo. L'Agenzia dovrà garantire, inoltre, che l'informativa sul trattamento dei dati indichi con precisione quali informazioni sia obbligatorio fornire e quali no.


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