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Ettore Maria Colombo

Da Termoli a Milano (ma ora a Roma), dalla politica al giornalismo, dalla sinistra radicale e postcomunista a un (più sano) riformismo socialdemocratico

di Ettore Colombo

<i>”Non ho una vocazione narrativa: scrivo, che è una cosa ben diversa…”</i> (Ennio Flaiano)

Sono <b>molisano </b>(di Termoli, che sta sul mare, sono cioè un “molisano di mare”; Di Pietro, Biscardi, Bongusto, per capirci, sono molisani di campagna…), ho 40 (sic) anni, vivo (o per meglio dire “vivevo”) a <b>Milano</b> da troppo tempo. Oggi mi divido tra Milano e Roma, dove ormai abito – anzi, per meglio dire coabito, visto che condivido l’appartamento con una dolce fanciulla bionda…
Sono diventato giornalista nel 1998, dopo aver frequentato <b>l?Istituto per la formazione al giornalismo</b> (Ifg) di Milano. Prima, avevo fatto il liceo classico (<i>ça va sans dire</i>) a Termoli, <b>l?Università Cattolica del Sacro Cuore</b> a Milano (facoltà di Scienze Politiche, laurea 1110/110 cum laude) e tante altre cose. Tra queste, molta (troppa) politica – tutta “a sinistra”, s’intende, ma sempre più progressivamente con un lento ma costante scivolamento “a destra”… (da Rifondazione ai Ds, per capirci e per restare nello stesso orticello) – molte (ma mai abbastanza) letture e “visioni” di film, spettacoli, musiche, viaggi e parole, oltre che di persone (donne e… uomini) in carne e ossa. Ecco perché mi sono laureato in Scienze Politiche, alla Cattolica, usando la formula del ?prendi uno, paghi due?: vuol dire che… c?ho messo otto anni. Colpa della mia pigrizia e di un vizio antico, la politica. Ne ho fatta tanta, vi dicevo, sin da ragazzo, sempre ?a sinistra?: nel Pci (mentre moriva), in Rifondazione comunista (dalla nascita), poi (sempre meno però) nel Pds-Ds, da qualche tempo nella neonata (e già morta sul nascere, bella e defunta) Sinistra Arcobaleno. L’ho fatta anche, la politica, in luoghi molto meno istituzionali ma – in compenso – molto più divertenti. Ho fondato (non da solo, naturalmente) vari e importanti gruppi politici, culturali e d?impegno sociale, tutti fatti e frequentati da giovani e giovanissimi (comitati di quartiere, universitari, La Scintilla, etc).
Poi, però, ho deciso di mettermi a raccontare storie, persone, cose, luoghi e anche – perché no? – stati d’animo, opinioni, movimenti di vita e di pensiero. I fatti, insomma, e le loro – più o meno oscure – ragioni. Dopo aver fatto il praticantato al?Ifg, la scuola di giornalismo dell’Ordine dei giornalisti, di cui ho vinto il il concorso di ammissione per il X biennio (1996-98) ho lavorato un anno al quotidiano ?Liberazione? – allora diretto da <b>Lucio Manisco</b> – e due (anni) al settimanale ?Diario?, ancora oggi diretto dal bravo e arcigno <b>Enrico Deaglio</b>. Da lì me ne sono andato all?inizio del 2000 e da allora ho rapidamente attraversato due quotidiani, ?OG? (direttore <b>Alfio Caruso</b>) e ?Libero? (direttore <b>Vittorio Feltri</b>), errori che ho pagato caro e a lungo (specialmente il secondo: mi dimisi sul “caso pedofili”). Dopo varie esperienze – anche radiofoniche (Radio Popolare) e televisive (Tv metro) -finalmente, nel 2001, sono approdato a ?Vita?, dove mi occupo di politica, società, culture e tutto quello che la liberalità cristiana dei direttori <b>Frangi e Bonacina</b> mi offre la possibilità di seguire e approfondire. Insomma, di “varia umanità”, sia quella degli “sfigati” che quella dei “potenti”, però. Ho collaborato in passato con i mensili ?Campus?, ?Class? e ?Prima comunicazione?, con i mensili “Capital” (direttore Giovanni Iozzia) e Ok Salute, ora anche sul prestigioso settimanale Visto – dove scrivo di argomenti disimpegnati” – e “Reset” (direttore <b>Giancarlo Bosetti</b>), dove invece scrivo di cose molto “impegnate”. Scrivo anche per il quotidiano della comunicazione e dei media “Punto com” (oggi diventatao un inserto di un un altro quotidiano, l’Opinione), diretto dall’ottimo (e padano) <b>Gianluca Marchi</b>, e per il quotidiano “Il Riformista”, diretto dal geniale <b>Antonio Polito</b>. Ho collaborato alla redazione e alla scrittura di “Italia Solidale”, il nuovo periodico, a cadenza quindicinale, dei Cristiano Sociali, formazione politica oggi confluita nei Ds e guidata dall’onorevole <b>Mimmo Lucà</b>. Dopo un anno di trasferimento a Roma, dove ero stato assunto al quotidiano della Margherita “Europa” – esperienza poco felice e conclusasi con un reciproco divorzio – sono rimasto a lavorare nella Capitale per <b>Vita</b>, giornale che non avevo mai veramente abbandonato, continuando sempre a collaborarvi, e di cui sono diventato, di fatto, il “corrispondente” romano per la politica e il sociale. Dopo qasi tre anni passati nella redazione del Riformista – prima sotto la direzione di Antonio Polito (ora ritornato in sella, per fortuna sua e del giornale) e poi sotto quella di Paolo Franchi (direzione lugubre, polverosa e noiosa) – ho lavorato per un anno circa al Senato della Repubblica, prtesso la sua vicepresidenza e con il senatore vicepresidente del prc Milziade Caprili, per il quale ho curato l’ufficio stampa, l’ufficio studi e la comunicazione esterna.
Ormia vivo a Roma – sempre in via del babuino – e mi sono anche – più o meno felicemente – fidanzato ma qquando posso torno a Milano, sia per partecipare alle riunioni di redazione di Vita (e alle sue “chiusure”), luogo che v’invito a visitare perchè ci si sta davvero bene, sia perchè a Milano mantengo casa, affetti, legami.
Ho tre passioni: la politica, la storia contemporanea e i soldatini. Sono di fede cattolica, interista e pacifista. Mi piacciono – putroppo – anche le donne, ma anche la musica, il cinema e la letteratura.
Amo mangiare, viaggiare e dormire. L?ultima cosa utile da dire è che ho fondato (anche se dopo un po’ è defunto) un gruppo di giornalisti impegnati e ?civili?, gli <b>Inviati di pace</b> (vedi il sito Internet www.inviatidipace.it ).
<i>C?est tout, I think so</i>. Buone letture (su Vita e… “di vita”). <b>Emc.</b>


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