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Prostituzione: un mondo sempre più sanguinario

Un comunicato Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi

di Redazione

L?Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, che da molti anni si occupa della liberazione delle donne schiavizzate a causa della prostituzione in riferimento ai gravissimi episodi avvenuti, che hanno causato la morte di due prostitute, dichiara quanto segue: La violenza gratuita sui più deboli è diventata purtroppo la notizia del giorno. Siamo ancora sconvolti dall?efferatezza e vigliaccheria con cui è stato ucciso Nicola e nuovamente oggi le cronache hanno comunicato episodi di crudeltà e sopraffazione portate fino alle estreme conseguenze. E? infatti deceduta una ragazza rumena sotto le botte del suo protettore che voleva dargli una lezione perché guadagnava troppo poco; è stata poi strangolata un?altra donna cinese costretta alla prostituzione nei pressi della stazione centrale di Milano; è stata salvata dai finanzieri di Torino una minorenne segregata in casa dai suoi aguzzini perché si rifiutava di prostituirsi. Il mondo della prostituzione è sempre più intriso di sangue, di crudeltà, di cieca violenza. E? un mondo caratterizzato dalla totale mancanza di rispetto e da una insensibilità nei confronti dell?altro , che non sono prerogative soltanto dei cosi detti aguzzini ma coinvolgono i clienti e pesano sulla coscienza delle istituzioni tutte, che non riescono a tutelare le persone più indifese, quasi che la loro dignità non avesse lo stesso valore e lo stesso peso di quella di tutti gli altri. La Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi combatte da anni questa discriminazione che costituisce una vergogna per un paese civile e che mortifica il senso del bene comune. Pertanto denuncia l?indifferenza generale che alimenta il male della prostituzione e denuncia anche coloro che pensano di risolvere il problema delimitando il male all?interno di determinate strutture, legittimando in tal modo una vergogna e un?ingiustizia della nostra società. Queste morti devono pesare sulle coscienze dei diretti assassini, dei cosiddetti clienti ma anche su quelle dei politici che non riescono ad eliminare il dilagare di violenze connesse con le organizzazioni criminali. Dietro al racket della prostituzione è incontestabile che si celino organizzazioni criminali senza scrupoli volte a distruggere la dignità della persona, valore primario in una società che voglia evolversi verso un reale progetto di crescita e di diffuso benessere. Il nostro auspicio è che il nuovo governo possa con determinazione e tempestività predisporre quanto necessario per sconfiggere questo male, nemico della nostra società, della formazione dei giovani, della famiglia, del senso della comunità e della condivisione. Le 100 mila donne schiavizzate non vanno trasferite da un posto all?altro ma vanno liberate e salvate. Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII Il Responsabile Generale Giovanni Paolo Ramonda


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