Welfare & Lavoro

Il Lazio fa i conti con i suoi residenti internati in Opg

Sono 153, sparsi negli Opg di tutta Italia. Emerge un problema: alcuni, dopo anni di permanenza in altre regioni, hanno perso la cittadinanzna

di Redazione

Sono 153 (su un totale di 1.354) i detenuti residenti nel Lazio con problemi di salute mentale ricoverati negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) di tutta Italia. Il dato è stato diffuso dal Garante regionale dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni nell?audizione davanti alla Consulta Regionale per la Salute Mentale.
Scopo dell?audizione: fare il punto sulla salute mentale nelle carceri del Lazio anche in considerazione delle drammatiche vicende avvenute di recente negli Istituti di pena della regione (due detenuti con problemi psichici morti nell?ultimo mese a Roma e Frosinone). «L?ufficio del Garante è impegnato in prima linea sulle tematiche delle malattie psichiche in carcere – ha detto il Garante Angiolo Marroni – sia attraverso una presenza settimanale nelle carceri che attraverso il monitoraggio dei detenuti del Lazio ricoverati negli Opg di tutta Italia».
In queste settimane il Garante sta seguendo la vicenda di 8 detenuti ricoverati nell?Opg di Aversa che hanno terminato le misure di sicurezza a loro carico e che potrebbero essere inseriti in un percorso terapeutico per consentire loro, alla lunga, di rientrare in società. Ma ciò attualmente non è possibile perché, durante la loro detenzione in Campania, hanno perduto la residenza. Oltre che per tracciare la mappa delle problematiche dei malati psichici in carcere (che il Garante aveva già fatto nella Prima Conferenza Regionale sulla salute mentale del novembre scorso in cui, per la prima volta, la questione delle malattie psichiche in carcere era stata inserita tra le criticità del territorio), la Consulta Regionale per la Salute Mentale presieduta da Daniela Pezzi, ha invitato il Garante per affrontare il tema del passaggio delle competenze sanitarie carcerarie dal Ministero della Giustizia alle Asl, per trovare risposte adeguate anche ai detenuti affetti da malattie mentali.
Nel Lazio le problematiche psichiche sono affrontare prevalentemente nel reparto di Osservazione Psichiatrica di Rebibbia (con sei posti letto) e nelle sezioni Nuovi Giunti delle carceri regionali, dove si concentrano la maggior parte dei detenuti a rischio, sono ospitati in celle singole (le cosiddette ?celle lisce?) e guardati a vista dagli agenti di polizia penitenziaria. Il reparto di Osservazione Psichiatrica Rebibbia, in particolare, è il riferimento regionale per queste problematiche con periodi massimi di osservazione psichiatrica di 30 giorni. «Il nodo più grande è quello di assicurare la continuità terapeutica, non sempre possibile – ha detto Marroni – E? evidente che, fra i detenuti, la patologia psichiatrica non può essere gestita solo con il carcere o l?uso massiccio di farmaci. Per ogni tipo di malattia è importante intervenire con tempestività garantendo cure adeguate. Per questi motivi stiamo sollecitando il passaggio operativo della medicina penitenziaria dal Ministero di Giustizia alle Asl, cosa che nel Lazio è già stata avviata in alcune realtà ma che ora è necessario accelerare».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA