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Economia & Impresa sociale 

Confcooperative: Marino, «Sulle coop c’è accanimento»

Le dichiarazioni di Lugi Marino, presidente di Confcooperative, sui provvedimenti del governo

di Redazione

«Incoraggiamo il governo ad andare avanti, ad affrontare i problemi strutturali e ad aprire meglio la strada allo sviluppo: semplificazione, energia, lotta all?evasione fiscale e liberalizzazioni che non sostituiscano monopoli pubblici con logiche finanziarie. Bene anche il percorso di stabilizzazione dei conti pubblici, come la proporzione tra entrate e tagli». Questo il commento di Luigi Marino, presidente di Confcooperative sulla manovra finanziaria che si va delineando.


«Continua, però, senza fine l?erosione progressiva delle specificità dell?ordinamento civilistico ? fiscale delle cooperative. Non si è tenuto conto che gli aspetti normativi specifici sono stati riconosciuti alle cooperative in virtù del fatto che sono imprese che non hanno obiettivi lucrativi. L?idea di avvicinare le cooperative alle spa ? cioè trattare in modo uguale cose diverse ? è, nel migliore dei casi, un equivoco». Così Marino commenta la manovra negli aspetti che riguarda l?ordinamento fiscale delle cooperative

«Le misure adottate, come l?aumento dell?imposizione sul prestito sociale, – continua Marino ? riducono l?importanza di uno strumento fondamentale per controbilanciare parzialmente la sottopatrimonializzazione delle cooperative. Infatti a parità di dimensioni e di settori le società cooperative sono sempre meno patrimonializzate delle società per azioni. Se si vuole lo sviluppo dell?Italia bisognerebbe fare il contrario di quello che si sta facendo: bisognerebbe rafforzare ? e non indebolire ? il sostegno alla capitalizzazione delle cooperative».

«Per le cooperative di consumo ? aggiunge Marino ? si riduce ulteriormente l?area dell?intassabilità degli utili destinati a riserva indivisibile: riduzione che si assomma a quella compiuta nella penultima legislatura».


«È un insieme di iniziative ? dice il presidente di Confcooperative ? che vengono intraprese anche per venire incontro alle richieste della UE (frutto forse più di pressioni che di ragioni). Tuttavia, almeno una delle tre norme, quella riferita al fondo per gli indigenti, così come si configura suscita l?impressione di un accanimento fuori luogo».

«Confidiamo ? conclude Marino ? nella modifica e speriamo che questi ulteriori sacrifici valgano a dare stabilità normativa alla cooperazione, dove si mette mano troppo frequentemente, per evitare che vengano vanificati gli sforzi che le cooperative fanno in termini di occupazione e competitività».


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