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Sanità & Ricerca

Aids, da Unicef, Unitaid e Oms 50 milioni di dollari per i test in gravidanza

Ne usufruiranno 10 milioni di donne incinte di 9 paesi in tutto il mondo

di Redazione

Mentre i leader politici mondiali e della comunità internazionale si riuniscono in Messico per la conferenza globale che si tiene ogni due anni sull’Hiv/Aids, Unicef, Unitaid e Oms hanno lanciato uno stanziamento di 50 milioni di dollari per fermare la trasmissione  dell’HIV da madre a figlio.

Nell’arco dei prossimi due anni, i fondi Unitaid saranno utilizzati per effettuare il test sull’Hiv/Aids per 10 milioni di donne incinte e per fornire trattamenti a 285.000 madri e bambini in 9 paesi beneficiari: Repubblica Centroafricana, Cina, Haiti, Lesotho, Myanmar, Nigeria, Swaziland, Uganda e Zimababwe, paesi in cui si concentra il 25% di tutte le partorienti sieropositive del mondo. Inoltre, nei 9 paesi i fondi stanziati permetteranno per un anno trattamenti antiretrovirali per le donne incinte sieropositive.

“Il test sull’Hiv per le donne incinte offre alle madri maggiori opportunità di sopravvivere alla malattia”, ha affermato il Direttore generale dell’Unicef Ann M. Veneman: “Le donne, i loro bambini e le intere comunità trarranno benefici dalla somministrazione tempestiva di trattamenti salvavita alle madri sieropositive”.

Un elemento di novità del progetto è che permetterà all’Unicef di negoziare prezzi ridotti per i farmaci, consentendo una maggiore diffusione di più efficaci trattamenti per le donne sieropositive così come diretti a prevenire il contagio dei loro bambini.

L’Oms assicurerà sostegno in termini di monitoraggio e di analisi dell’efficacia dei programmi di prevenzione della trasmissione madre-figlio dell’Hiv affinché raggiungano gli obiettivi fissati a livello nazionale.

Le 3 agenzie stanno già finanziando e fornendo materiali per prevenire la trasmissione madre figlio dell’Hiv in 8 paesi africani, in cui vivono circa 342.000 donne.


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