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Prostituzione, Usmi: perché non si colpiscono gli sfruttatori?

Lo ha chiesto la responsabile dell'ufficio "Tratta donne e minori" suor Eugenia Bonetti.

di Redazione

«Perché non riusciamo a colpire gli sfruttatori?». A chiederlo è stata stata Suor Eugenia Bonetti, responsabile dell’ufficio “Tratta donne e minori” dell’Unione delle superiore maggiori d’Italia (Usmi), impegnata dal 1993 nella lotta contro il traffico di esseri umani. La religiosa – una delle massime esperte mondiali del fenomeno (per questo, è stata insignita del premio “Donna coraggio 2007” dal Dipartimento di Stato americano) – è intervenuta al Pime di Milano, durante la conferenza stampa di presentazione della mostra fotografica «Mai più schiave – stop alla tratta di ragazze nigeriane per lo sfruttamento sessuale». Una mostra itinerante visitabile da oggi presso la sede milanese del Pime.

«Multare e arrestare le prostitute è ingiusto: significa criminalizzare non i colpevoli, ma le vittime. Perché nessuna donna si prostituisce per scelta, sono tutte schiave» ha detto Eugenia Bonetti. «Togliendo le ragazze dalla strada e costringendole in appartamento facciamo un favore ai loro sfruttatori, dato che le associazioni di carità che si occupano del recupero delle prostitute non sapranno più dove trovarle».

A livello nazionale il problema è affrontato in modo sbagliato, afferma la religiosa, «perché le scelte sono compiute da persone che non hanno esperienza diretta del fenomeno, né si sono rivolte, per una consulenza, ai volontari e ai religiosi che passano le giornate a parlare con le ragazze asciugando le loro lacrime». La religiosa ha definito «inutile e controproducente» togliere quella che viene ritenuta “sporcizia” dalla strada per metterla nelle case

Suor Bonetti coordina il servizio di moltissime religiose (circa 250, appartenenti a 70 congregazioni che lavorano in Italia in 110 strutture), che hanno saputo cogliere la sfida di una nuova forma di schiavitù. Insieme alle Caritas diocesane e a gruppi di volontariato, sono state tra le prime a leggere il fenomeno e a offrire a queste donne, in buona parte nigeriane ed est-europee, soluzioni alternative allo sfruttamento sessuale sulle strade.

Oggi l’ufficio “Tratta” dell’Usmi ha creato una rete internazionale, a cui aderiscono religiose di una trentina di Paesi d’origine, transito e destinazione delle ragazze trafficate.

Per info sulla mostra: Museo Popoli e culture Pime di Milano tel. 02.438221, www.pimemilano.com


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