Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

GAZA. La testimonianza del parroco di Gaza City

"E' un massacro, e ci sono anche bambini tra i feriti", spiega padre Manuel Musallam. E l'agenzia Onu per i rifugiati Unrwa: "Molte vittime civili, situazione gravissima"

di Redazione

“Un massacro, non un bombardamento”. Sono le prime parole di padre Manuel Musallam, parroco della Santa Famiglia, contattato dalla Misna a Gaza City poche ore dopo l’attacco aereo israeliano nella Striscia, che ha lasciato un numero ancora non definitivo di vittime, di sicuro superiore al centinaio. “Quello in corso a Gaza è’ un crimine di guerra e ancora una volta nessuno lo dice”, continua padre Musallam. “Io sto bene, la chiesa e’ intatta, ma la scuola delle suore del Rosario e’ distante solo pochi metri da un edificio centrato da uno dei razzi sparati dagli israeliani – ha raccontato ancora il religioso all’agenzia missionaria – la deflagrazione ha fatto esplodere tutte le finestre delle aule, ancora piene di alunni. Alcuni bambini hanno riportato lievi ferite a causa dei vetri. Subito dopo si sono barricati nei locali del Convento con le suore, finche’ non sono arrivati i genitori a riportarli a casa”.

Mentre la conta dei morti continua a salire, gli ultimi bilanci in circolazione parlano di circa 160 morti e oltre 200 feriti, i bombardamenti israeliani proseguono seppur con intensita’ minore, mentre una prima risposta di Hamas ha portato all’uccisione di una donna israeliana e al ferimento di quattro persone colpite dal lancio di razzi Qassam dalla Srtiscia verso il territorio israeliano. “Ma qui a Gaza stanno continuando a colpire, di quando in quando si sente un’altra esplosione. Ma abbiamo notizie anche di bombardamenti in ogni angolo della Striscia. Temiamo che il numero dei morti in circolazione sia destinato a salire, perche’ molti cadaveri non sono stati ancora riconosciuti e altri potrebbe trovarsi sotto le macerie degli edifici distrutti” aggiunge padre Musallam.

“Nei bombardamenti e’ morto anche uno dei miei migliori amici, il capo della polizia di Gaza – ha detto ancora il religioso che contesta poi le notizie di un’operazione mirata contro le strutture legate ad Hamas e ai gruppi responsabili dei lanci di razzi Qassam – Cosa c’entra la polizia con Hamas? I poliziotti sono cittadini comuni che lavorano. E’ vero a Gaza comanda Hamas e in qualche modo la polizia deve rispondere a loro, ma i poliziotti non hanno niente a che fare con la politica e men che mai sono ‘terroristi’. Sono solo persone comuni che lavorano”.

La Misna ha contattato a Gaza anche Adnan Abu Hasna, responsabile della comunicazione dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa): “E’ certo che ci siano vittime civili. In una zona cosi’ densamente popolata come Gaza e’ impossibile colpire un bersaglio senza colpirne anche altri – ha dichiarato – La situazione e’ gravissima. Gli ospedali sono pieni di feriti e sono quasi gia’ al collasso, anche perche’ qui manca l’elettricita’ da una settimana e i medicinali scarseggiano”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA