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Politica & Istituzioni

TESTAMENTO BIOLOGICO. Il Pd non trova l’accordo

Libertà di coscienza sul progetto di legge è stata chiesta dal gruppo dei teodem

di Gabriella Meroni

La riunione del Pd per trovare una linea comune di voto sul testamento biologico è stata aggiornata alla prossima settimana, per via dei troppi parlamentari iscritti a parlare. Da fonti del partito si rileva come ciò che emerge dal primo round di discussione sia uno «spostamento verso posizioni più moderate, rispetto alla linea della proposta di legge depositata da Ignazio Marino». L’altro elemento che potrebbe risultare decisivo, e in grado di affondare le speranze di una posizione comune del partito, è la scelta della componente dei teodem.

L’ala cattolica del Pd, infatti, pur apprezzando lo sforzo di mediazione ha chiesto libertà di voto e di coscienza al momento di votare in aula. Resta da vedere se la richiesta dei teodem resterà circoscritta a pochi parlamentari, o numericamente impedirà al Pd di assumere una posizione comune. Intanto prende forma un documento che dovrà essere approvato al termine della riunione del 20, e che poi ciascun gruppo parlamentare, alla Camera e al Senato, dovrà votare in un’ulteriore riunione. Il testo, per ora, prevede la libertà di coscienza dei medici. E soprattutto stabilisce che l’idratazione e la nutrizione artificiale vadano somministrate a tutti i pazienti salvo il caso in cui non sia espressamente indicato un loro rifiuto nelle dichiarazioni anticipate di trattamento (le Dat).


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