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Cooperazione & Relazioni internazionali

Chiesa contro Lega. In gioco la salute degli irregolari

di Redazione

« N o ai medici gendarme!». La Fondazione Migrantes della Cei ha già tuonato contro la proposta leghista di obbligare i medici a denunciare gli immigrati irregolari. La questione, inserita nel ddl sulla sicurezza, tornerà ad essere dibattuta al Senato i primi giorni di febbraio. E c’è attesa per vedere se e in che misura il governo recepirà le critiche. In una dichiarazione all’Ansa il ministro Maroni ha ora espresso la volontà di modificare la proposta della Lega «per fare in modo che il medico non abbia né l’obbligo né il divieto di denunciare lo straniero irregolare». Insomma, libertà di scelta, ogni medico decida secondo coscienza? Novità che però che non lascia tranquille le associazioni cattoliche in prima linea sul fronte dell’immigrazione. «In questo modo gli ospedali diventerebbero una sorta di roulette russa per il singolo immigrato», dice a Vita Salvatore Geraci , presidente della Simm – Società italiana di medicina delle migrazioni, responsabile degli ambulatori della Caritas a Roma e consulente della Cei. «La possibilità di essere o meno denunciati sarebbe lasciata in balìa della coscienza del medico, degli umori di giornata e degli input politici locali». Secondo Geraci il clima di incertezza potrebbe portare gli immigrati irregolari a evitare gli ospedali pubblici: «Con gravi rischi non solo per la loro salute, ma anche per la collettività. Pensiamo ad esempio agli effetti che potrebbe avere la mancata e pronta cura di malattie infettive».

SI CHIAMAVA CHRISTINE
Fra gli oltre mille morti della guerra di Gaza c’è anche una bambina palestinese cristiana. Si chiamava Christine Wadi’ Al-Turkù. Frequentava la scuola dell’unica parrocchia cattolica di Gaza City (300 fedeli circa). «È morta di freddo e paura, il 2 gennaio», racconta il parroco, padre Manuel Musallam . «Le finestre di casa sua erano aperte per proteggere i bambini dai frammenti di vetro, i missili passavano sopra la sua casa e i suoi vicini erano caduti vittima degli attacchi israeliani: per questo la bambina tremava per la paura dalla testa ai piedi». È morta di crepacuore.

Ipse dixit
La fede non viene dalla lettura ma dall’ascolto. Non è una cosa solo interiore ma una relazione, suppone un incontro, l’esistenza dell’altro che annuncia e crea comunione.


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