Cooperazione & Relazioni internazionali

Il day afterbdi ogni guerra

di Redazione

Wislawa Szymborska è una grande poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura nel 1996. Vive nella sua Cracovia, ha 85 anni e ha ancora una vitalità intellettuale che spiazza i suoi interlocutori e i suoi lettori. Da poche settimane anche in Italia Adelphi ha pubblicato un volume che raccoglie tutte le sue opere più importanti. Tra queste c’è una poesia, scritta nel 1993, che Josip Brodskij inserì tra le cento migliori poesie del 900 in un inserto del Times Literary Supplement. È una poesia tragica e disincantata, dedicata al day after di ogni guerra. Anche a quello di Gaza.

La fine e l’inizio
Dopo ogni guerra
c’è chi deve ripulire.
In fondo un po’ d’ordine
da solo non si fa.
C’è chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
Non è fotogenico
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono già partite
per un’altra guerra.
(…)
Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull’erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti
c’è chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti
a fissare le nuvole.


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