Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Gaza, il corridoio umanitario c’è. Ma solo sulla carta

di Redazione

Nonostante l’annuncio del corridoio…
…umanitario a Gaza non passano i camion. È questa la denuncia che fa a Scooperation l’Associazione delle ong italiane per bocca del suo presidente, Sergio Marelli. A fronte di una necessità stimata per viveri, medicinali, acqua e beni di prima necessità di 500 camion al giorno, infatti, negli ultimi giorni ne sono passati appena un centinaio. In un comunicato stampa l’associazione fa presente che «l’ingresso dei beni risulta ancora non fattibile… Di fatto, quindi, l’embargo continua. Entrano solo aiuti umanitari, ma tutto quanto serve per la ricostruzione, sementi agricole e animali, non possono entrare». Le ong italiane presenti a Gaza in questo momento sono Gvc, Educaid, Terre des Hommes, Coopi, Crocevia e Save the Children.
L’Associazione ong italiane…
…ha approvato nella sua ultima assemblea una mozione passata inosservata ai più sulla questione del debito dell’Ecuador, chiedendo che l’Italia, almeno per la parte che la riguarda, lo cancelli unilateralmente. Tutto origina dall’analisi di una Commissione di auditing sul debito estero ecuadoriano che, dopo un’analisi durata 14 mesi, ha sancito l’illegittimità di 3,8 miliardi di dollari di debito estero pubblico sugli oltre 10,6 miliardi complessivi. A quel punto il governo del presidente Rafael Correa ha annunciato che non pagherà la porzione di debito illegittima e, da qui, la recente mozione dell’Associazione ong italiane perché, tra i contratti di prestito analizzati dalla Commissione. c’è anche un finanziamento di 48 milioni di euro concesso dalla cooperazione italiana nel 1995 e legato alla costruzione della centrale idroelettrica Marcel Laniado de Wind. «Finanziamento dichiarato illegale e illegittimo per mancanza di buona fede in tutte le fasi di realizzazione del progetto, assenza di valutazioni di impatto economico, tecnico ed ambientale e violazione dei principi di consultazione previa delle comunità coinvolte», spiega l’associazione. Per questo le ong italiane hanno chiesto al nostro governo di «rispettare la decisione ecuadoriana ed annullare in forma immediata, unilaterale ed incondizionata il debito di 48 milioni di euro dichiarato illegittimo», di porre fine alla pratica dell’aiuto legato e di «avviare un processo di auditing per verificare la legittimità del debito bilaterale e assumersi la responsabilità per eventuali contratti illegittimi». Staremo a vedere se saranno ascoltate.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA