Sostenibilità sociale e ambientale

C’era una volta Marinella…

Andrea Camilleri

di Redazione

«In Sicilia il paesaggio della mia giovinezza è stato inghiottito dal cemento. Faccio solo un esempio: per riprodurre la casa del commissario Montalbano a Marinella, la troupe ha dovuto andare a girare dalle parti di Ragusa Marina, dove c’è maggiore rispetto per l’ambiente. La Marinella che descrivo nei miei romanzi, invece, purtroppo è un succedersi di ville abusive». La terra, il paesaggio, sono tra i protagonisti principali della narrativa di Andrea Camilleri. Un paesaggio della memoria che forse non corrisponde più a quello reale.
Ecomondo: Cosa la indigna di più della cattiva gestione del paesaggio in Sicilia?
Andrea Camilleri: La cementificazione selvaggia. Non è che vorrei una terra deserta, ma lo sviluppo va controllato. Le decisioni non possono essere lasciate al beneplacito dei Comuni, la cui volontà cambia a seconda della gestione politica. Alcuni amministratori hanno anche pagato con la galera per aver concesso quel che non dovevano, ma il problema è che poi le ruspe non intervengono. E così, anche se si riconosce che un albergo è stato costruito abusivamente, comunque resta lì. Ovunque ci sono scheletri di edifici e nessuno li butta giù, con un risultato anche peggiore. Non c’è proprio via d’uscita? Siamo in tanti di buona volontà, purtroppo però dobbiamo confrontarci con una mancanza di cultura tout court. Non solo non c’è rispetto per l’ambiente e il paesaggio, ma anche per i beni culturali. Nella casa natale di Pirandello, a pochi chilometri da Agrigento, hanno sostituito il pavimento originale con il cotto?
Ecomondo: Lei nel 2007 ha firmato un appello contro le trivellazioni in Val di Noto. La società americana Panther Eureka, che era stata autorizzata dalla Regione, ha dovuto bloccare i lavori…
Camilleri: È vero, ma non credo che la nostra sia stata davvero una vittoria. A quanto pare, sottobanco sono state ridate le autorizzazioni. È il solito balletto tutto italiano fatto di ricorsi al Tar, rigetti, annullamenti, rinnovi, sospensioni temporanee, voti segreti, vizi di forma, sotterranee manovre politiche. Alla fine si concludono sempre con la vittoria di chi è economicamente più forte, a danno degli onesti, dei rispettosi dell’ambiente, di quelli che accettano le leggi.
Ecomondo: Cosa pensa del Ponte sullo Stretto?
Camilleri: Sarebbe una meraviglia, ma solo se tutti i geologi del mondo, proprio tutti, dal primo all’ultimo, concordassero che reggerà. Non dobbiamo dimenticare che siamo in una zona a forte sismicità.
Ecomondo: Concludiamo con una nota positiva?
Camilleri: Certo. Ho appena ricevuto l’appello di un comitato di cittadini che vogliono salvare villa Bonocore, nell’agro palermitano, dal diventare un hotel a cinque stelle. È solo una dimostrazione che ci sono persone che hanno a cuore la tutela del paesaggio e sono disposte a mobilitarsi in nome dell’interesse della collettività. Elisa Cozzarini


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