Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Famiglia & Minori

Una cosa da grandi

Sale l'età media dei bambini adottati. Sempre più frequenti i ragazzini di 8 o 9 anni. Un'inchiesta di Vita non profit Magazine su un fenomeno che sta rapidamente cambiando faccia

di Sara De Carli

Sempre meno bambini piccoli, sempre più ragazzi sulla soglia dell’adolescenza. Cambia il volto delle adozioni internazionali. Sono i risultati emersi da un’inchiesta realizzata dal Vita non profit magazine in edicola questa settimana. Italia, anno 2000. La famiglia Rossi ha un figlio in più, arrivato attraverso l’adozione internazionale: nel 53% dei casi, in casa Rossi è entrato un bambino molto piccolo, che ha al massimo 4 anni. Italia, anno 2008. Anche i coniugi Bianchi adottano un bambino: per il 43% delle coppie il nuovo figlio è già grandicello, tra i 5 e i 9 anni. Nel 2008 in Italia sono entrati 3.977 minori: la loro età media è di 5,6 anni. in otto anni gli ingressi di bambini fra 1 e 4 anni sono calati del 40%, mentre quelli compresi fra i 5 e i 9 anni segnano un +50%. In pratica, un ribaltamento della fisionomia dei minori adottati, che sono di anno in anno sempre più grandi. Ma come si affronta una realtà che sta cambiando in questo modo?
Vita non profit magazione ha sentito anche Daniela Bacchetta, vicepresidente della Commissione adozioni internazionali. Che ha commentato così i risultati dlel’inchiesta: «Le coppie italiane sono diventate più consapevoli di chi sono i bambini che hanno bisogno di una famiglia, e quindi sono più disponibili. Questo grazie al lavoro degli enti, che hanno saputo valorizzare le risorse delle coppie». Non potrebbe derivarne una corsa verso quei paesi, come quelli africani o la Cina, dove è più facile avere in adozione bambini piccoli? Risponde Daniela Bacchetta: «Non vedo questa corsa al Paese che ha più disponibilità di bambini piccoli. C’è una grande maturità da questo punto di vista».
Vita non profit magazione ha raccolto anche molte testimonianze di coppie che hanno scelto di adottare ragazzini di 8 o 9 anni. Come Rosanna Schirer, giornalista, che con su marito Maurizio, l’anno scorso ha accolto Roman, di 9 anni, ucraino. « Non è detto che un bambino “grande” abbia più problemi di uno piccolo.  .Anche l’inserimento scolastico di un bambino già grandicello può sembrare un problema, ma non lo è, anzi l’età può essere addirittura un vantaggio. Un bimbo piccolo difficilmente va subito all’asilo, ma al contrario, passa qualche anno a casa con la mamma, con la tata o con i nonni, ritardando così l’apprendimento della lingua italiana».

Nella foto: papà Maurizio, mamma Rosanna e Roman, nato in Ucraina nel 2000, adottato lo scorso anno.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA