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AZIENDE. Greenpeace scopre gli altarini di Geox, Ikea, Adidas, Timberland…

I risultati della campagna "Amazzonia, che macello"

di Gabriella Meroni

Lunedì scorso Greenpeace ha pubblicato l’inchiesta “Amazzonia, che macello!”, risultato di tre anni di indagine sotto copertura. Greenpeace asserisce di avere così scoperto che le scarpe Geox, Adidas, Timberland e Clarks, i divani di pelle Chateaux d’Ax e Ikea, le scatolette di carne Simmenthal e Montana «possono avere un’impronta devastante sull’ultimo polmone del mondo». «La foresta amazzonica», scrive l’organizzazione, «viene distrutta per far spazio agli allevamenti illegali di bovini. E la carne e la pelle che ne derivano contaminano le filiere internazionali dell’alimentare, dell’arredamento, della moda e delle scarpe. Distruggere l’Amazzonia», continua Greenpeace, «vuol dire soffocare il clima del Pianeta e il nostro futuro. È il tempo del coraggio e della responsabilità per i governi e per le aziende che stanno dietro ai marchi globali, se vogliamo vincere la sfida del cambiamento climatico. Per salvare il clima, noi dobbiamo salvare l’Amazzonia. E ogni passo conta».

Per questo Greenpeace lancia una campagna con cui invita a chiedere alle aziende «di interrompere immediatamente l’utilizzo di pelle che viene dalla distruzione della foresta amazzonica». Cliccando sull’apposita sezione del sito di Greenpeace è possibile scrivere dunque a Geox, Nike, Timberland, Adidas, Reebok e Clark’s comunicando loro la propria non disponibilità «ad acquistare scarpe che possono avere un’impronta ecologica devastante sulla foresta amazzonica». 

Vai alla campagna


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