Cooperazione & Relazioni internazionali

AMBIENTE. Metro Spa: il richiamo della foresta

L'azienda romana si impegna ad accquistare solo prodotti lignei certificati Fsc. Merito delle pressioni di Greenpeace

di Redazione

A meno di tre mesi dal lancio dell’inchiesta di Greenpeace “Anatomia di un crimine” su un carico di legname tagliato illegalmente in Liberia che rischiava di essere utilizzato per la manutenzione della metropolitana di Roma, Metro S.p.A. si impegna formalmente a diventare “amica delle foreste”. Con una lettera inviata a Greenpeace, Fsc Italia e al ministero dell’Ambiente, l’amministratore delegato dell’azienda, Antonio Marzia, rende noto che negli acquisti lignei (quali traverse ferroviarie e legnami di armamento, mobili e arredi) la società richieda sistematicamente prodotti certificati Fsc (Forest stewardship council) e che analoga certificazione sarà richiesta nell’acquisto del 50% della carta per fotocopie (mentre il restante 50% sarà costituito da fibre riciclate post-consumo).

Lo scorso marzo alcuni attivisti avevano srotolato un enorme striscione alla stazione metro del Colosseo a Roma con il messaggio «African forest destruction sponsored by Metro», mentre al porto di Ravenna un altro gruppo marchiava il legname “incriminato” e si incatenava ai tronchi, chiedendo l’intervento del corpo forestale dello Stato e dell’ente certificatore Fsc. «Siamo soddisfatti per l’impegno assunto da Metro Spa», afferma Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia. «Ma non finisce qui. Greenpeace continuerà a fare pressione affinchè l’Italia, che è uno dei porti più importanti per l’ingresso del legno illegale in Europa, assuma un ruolo chiave per proteggere le foreste».

Link all’inchiesta “Anatomia di un crimine”


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