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Sanità & Ricerca

AIDS. Terapia potrebbe diventare prevenzione

Gli esperti stanno studiando il potenziale per prevenire il virus degli antiretrovirali, i farmaci usati per la cura

di Redazione

La terapia antiretrovirale, che ha cambiato la storia dell’Aids tenendo il virus sotto controllo e dando una prospettiva di vita ai pazienti soprattutto nei Paesi occidentali, può diventare un’arma per la prevenzione dell’Hiv. E’ la scommessa su cui si confrontano gli esperti, alla ricerca di nuove strategie preventive per fermare l’epidemia di Hiv/Aids, nel corso della V Conferenza dell’International Aids Society a Città del Capo, Sudafrica.

Il mese prossimo, in Zimbabwe, comincera’ un trial clinico su larga scala, battezzato ‘Voice’, tutto al femminile. E’ il primo studio sulla prevenzione dell’Hiv che valuterà due diversi metodi di somministrazione degli antivirali: un gel microbicida vaginale, da usare ogni giorno e non solo prima del rapporto sessuale come raccomandato di solito, e una compressa da assumere una volta al giorno. Circa 5 mila le donne arruolate sotto il coordinamento della Clinical Trial Units dell’Università dello Zimbabwe – Università di San Francisco ad Harare. Ma il trial, che durerà tre anni e mezzo, sarà portato avanti anche a Lusaka in Zambia, in altri Centri in Sudafrica e in Malawi se il Governo darà l’ok. Le donne rappresentano ben il 60% dei sieropositivi dell’Africa Sub-Sahariana. La principale via di trasmissione sono i rapporti eterosessuali non protetti: sanno come potrebbero prevenire il contagio, ma non riescono a convincere i mariti a usare i condom. Non solo. Le donne sono due volte più a rischio di contrarre il virus durante i rapporti sessuali non protetti, anche per motivi biologici che le rendono più vulnerabili.

«Gli antiretrovirali hanno rivoluzionato la terapia anti-Hiv e abbiamo buone indicazioni del loro potenziale per prevenire il virus», sottolinea Mike Chirenje, ginecologo e professore all’Università dello Zimbabwe di Harare, copresidente dello studio.


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