Famiglia & Minori

Di Caprio e l’«horror dell’adozione»

Gli Usa boicottano il nuovo film “Orphan"

di Sara De Carli

È arrivata anche in Italia la polemica sul nuovo film prodotto da Leonardo Di Caprio, in uscita il 24 luglio. Si chiama Orphan ed è un horror. Racconta la storia di una coppia che, dopo la perdita del figlio, decide di adottare una bambina orfana, Esther. La bambina ha un’aria aneglica, ma da quando entra in casa loro cominciano a verificarsi tutta una serie di disgrazie inspiegabili, tanto che i due alla fine credono che – come recita il manifesto del film – «c’è qualcosa di sbagliato in lei».
Una frase che, abbinata al titolo così crudo, Orphan, crea immeditamente un corto circuito che porta a fare il sillogismo «c’è qualcosa che non va nei bambini orfani», propugnando il luogo comune secondo cui i bambini orfani hanno problemi psicologici legati al trauma vissuto, difficilmente sormontabili. Questa almeno è la posizione di molte agenzie Usa per le adozioni, che hanno lanciato da mesi una campagna di boicottaggio del film.

Su Facebook c’è un gruppo, «I am Boycotting Warner Bros’ “Orphan” Movie» che conta 5.035 membri. Il video su YouTube, messo su dal CCAII-Congressional Coalition on Adoption Institut, in sei giorni è stato visto 1.442 volte: storie vere di bambini orfan, con lo slogan «The real horror is millions of children are growing up without families». Nulla in confronto ai 326.566 clic che registra il trailer del film. La Christian Alliance for Orphans ha messu su un sito ad hoc, Orphans Deserve Better.
Una cosa l’hanno già ottenuta: la frase contestata pronunciata da Esther, «Deve essere difficile amare un figlio adottato come se fosse tuo», è stata sostituita da un «Non credo che mamma mi voglia molto bene».

Probabilmente il boicottaggio non servirà ad altro che a far pubblicità al film e a livello culturale lascerà il tempo che trova, né il film di per sé determinerà un crollo delle disponibilità all’adozione. Una nota però questa vicenda lascia: andate sul sito www.orphansdeservebetter.org e date un’occhiata alla campagna comunicativa sull’adozione nata da questa battaglia. Finalmente manifesti incisivi, efficaci, solari sull’adozione, che fanno il verso – in positivo – alla locandina di Orphan, con buona pace del copyright ma con il successo garantito della comunicazione. Puoi cambiare le cose, tu, oggi. E tante, tante storie personali di bambini orfani che nell’adozione hanno trovato una famiglia e una vita felice. Ecco, parliamo di questo, non di Orphan.


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