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ADOZIONI. Dalla Cambogia novità per le 160 pratiche pendenti

La CAI pubblica il report sulla situazione dei rapporti fra i due paesi, dopo la missione di marzo

di Sara De Carli

Dopo la missione realizzata in Cambogia lo scorso marzo, la Commissione per le Adozioni Internazionali ha avviato i passi necessari per adempiere gli impegni assunti, in stretto coordinamento con le Autorità cambogiane, con gli enti autorizzati e con la comunità internazionali. Già a maggio, come anticipato da Vita, la CAI aveva approvato due progetto operativi, redatti insieme agli enti.

Ora la Commissione pubblica sul suo sito le tappe di realizzazione di questo progetto. Insieme agli enti autorizzati, dice la Cai, è stata attivata un’équipe di operatori locali per le verifiche sulle procedure di adozione attualmente pendenti, in affiancamento agli adempimenti posti in essere dalle Autorità cambogiane. Si ha inoltre notizia che le Autorità medesime hanno immediatamente avviato un’azione di monitoraggio sugli istituti: ciò dimostra il reale interesse rispetto a quanto discusso durante la missione di marzo e l’effettivo obiettivo di allineare il proprio sistema ai principi della Convenzione de L’Aja, ma anche l’impegno e l’attenzione del Regno di Cambogia nei confronti delle famiglie italiane aspiranti all’adozione e del nostro Paese che, a differenza degli altri, ha proseguito negli anni la collaborazione con la Cambogia.

La Commissione per le Adozioni Internazionali sta seguendo, sostenendo e monitorando il completamento delle circa 160 pratiche che gli enti italiani hanno avviato in Cambogia e pendenti al momento della missione. Pur registrando un inevitabile rallentamento, determinato dall’attuale di riorganizzazione interna, stanno pervenendo proposte di abbinamento di minori cambogiani e prosegue l’iter adottivo delle suddette pratiche.

Come già comunicato, l’adesione italiana all’unanime e concorde presa di posizione internazionale comporta necessariamente, per coerenza, la sospensione del deposito di nuovi dossier, così come hanno fatto da tempo gli altri Paesi d’accoglienza. La ripresa dei depositi è ora subordinata al positivo proseguimento del programma di cooperazione avviato. Ad esso si aggiungerà, parallelamente, l’adeguamento del sistema cambogiano ai principi della Convenzione de L’Aja.

In occasione della recente riunione del gruppo internazionale di lavoro promosso dal Permanent Bureau della Conferenza de L’Aja, insieme all’UNICEF – di cui sono stati chiamati a far parte i rappresentanti delle Autorità Centrali dei maggiori Paesi d’accoglienza, tra cui l’Italia – il rappresentante dell’Autorità Centrale della Cambogia ha infatti espresso la viva volontà del suo Paese di realizzare quanto prima un sistema congruo alle aspettative della comunità internazionale.

La Commissione per le Adozioni Internazionali avrà cura di svolgere ogni necessario intervento affinché questo processo prosegua e abbia sviluppi positivi. La realizzazione concreta del progetto approvato e finanziato dalla Commissione, il cui contenuto è in corso di armonizzazione con iniziative similari proposte da altri Paesi di accoglienza, consentirà il consolidamento del forte rapporto di amicizia e collaborazione già ora esistente tra Italia e Cambogia.


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