Cooperazione & Relazioni internazionali

Coi “gialli” la tenda è un parco

Il bilancio dei campi estivi della Fondazione Aiutare i bambini

di Redazione

Giochi, animazioni, feste. Per quattro settimane
i volontari della fondazione hanno organizzato il tempo libero dei piccoli aquilani.
E dato una mano agli adulti nella gestione del campo«È stata un’esperienza nuova, molto intensa dal punto di vista emotivo e un po’ faticosa dal lato organizzativo. Ma ne è valsa certamente la pena». Alessandro Volpi, responsabile Ufficio volontari e progetti italiani della Fondazione Aiutare i bambini, sintetizza così le quattro settimane di animazione trascorse da una quarantina di volontari in diverse tendopoli aquilane (dal 25 luglio al 23 agosto). Una iniziativa non usuale per la fondazione (che per l’Abruzzo ha lanciato diversi progetti, fra cui la realizzazione di centri di aggregazione giovanili, asili nido e spazi gioco) e che è nata dal desiderio dei volontari di mettersi in gioco in prima persona e di porsi al servizio dei bambini sfollati e delle intere comunità: non si sono, infatti, limitati a organizzare il tempo libero dei bambini, proponendo loro attività d’animazione e ludiche, diversi momenti di socializzazione. I volontari hanno anche contribuito logisticamente alla conduzione delle tendopoli (ad esempio svolgendo il servizio nelle mense). «Ogni settimana arrivava un nuovo gruppo e impostava il lavoro. Ciascun gruppo ha scelto quali attività portare avanti assieme ai bambini, anche partendo dagli interessi e dalle competenze dei singoli. La costante è stata nella festa del sabato sera, occasione nella quale si presentava il video realizzato nei sette giorni». «Ormai nelle tendopoli ci chiamavano i “gialli”, dal colore della nostra maglietta», ricorda Volpi, «e anche questo segno d’affetto è un indizio di come siano andate bene le cose». Nonostante le difficoltà. Il caldo. I problemi burocratici. Piccoli ostacoli che comunque non hanno offuscato il valore dell’esperienza (preceduta, nel mese di giugno da un week end formativo per i volontari e da uno workshop con i bambini tenuto dal writer Bros). «Soprattutto è stata un’esperienza che abbiamo monitorato giorno per giorno, con restituzioni serali e lavoro di gruppo. A ottobre faremo un incontro di valutazione complessiva con tutti i volontari coinvolti in Abruzzo», conclude Volpi.


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