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Il servizio civile fa rotta sull’Aquila

Per iscriversi c'è tempo sino a lunedì 14. Le attività partiranno il 12 ottobre. Palazzini (Asc): «Finalmente un progetto condiviso»

di Redazione

Un bando ad hoc per due progetti di servizio civile a disposizione dei giovani abruzzesi o iscritti all’università dell’Aquila. E per la metà dei 154 posti disponibili, riservato ai ragazzi residenti nei comuni colpiti dal sisma. L’iniziativa è nata sotto la regia del dipartimento di Protezione civile. Il primo progetto, «Uniti per l’Abruzzo», dispone di 104 posti volontario, che saranno veicolati attraverso gli enti dell’Albo regionale dell’Abruzzo e il cui costo sarà coperto grazie alla rinuncia di una quota di posizione da parte delle altre Regioni italiane.
L’altro progetto, «Il servizio civile nazionale per l’Abruzzo», propone invece 50 posti presso 14 enti non profit (Arci Servizio civile, Caritas Italiana, Confcooperative, Unpli, Salesiani, Vides, Acli, Avis, Anpas, Misericordie, Aism, Italia Nostra, Unpli e WWF). Il finanziamento in questo caso arriva direttamente dalla quota nazionale del Fondo per il servizio civile. Per candidarsi, in ogni caso, c’è tempo fino al 14 settembre.
«Un progetto, il secondo, davvero innovativo» spiega il presidente di Arci Servizio civile, Licio Palazzini. Innovativo perché nasce grazie a un’inedita collaborazione tra un’istituzione pubblica, il dipartimento di Protezione civile, che cura una parte di formazione generale e il coordinamento delle attività, e il privato sociale. Un esempio di partnership e collaborazione tra realtà che normalmente con difficoltà arrivano anche solo a dialogare. «A noi interessava prima di tutto», continua Palazzini, «che sulle problematiche del post terremoto il servizio civile, che per noi è un modo di promuovere pace e sicurezza, avesse qualcosa da dire. Dopo tre mesi dal sisma per fortuna il risultato è stato raggiunto».
In particolare il ruolo che svolgerà ognuna delle organizzazioni coinvolte, già presenti per le operazioni di emergenza nelle aree colpite dal sisma, sarà compatibile con la mission e le competenze dell’ente stesso. Per definire le mansioni sono stati individuati tre settori d’intervento: servizi assistenziali e promozione culturale, assistenza alla popolazione e salvaguardia dei beni culturali e ambientali.
«L’aspetto che conta di più comunque», conclude Palazzini, «è che da ottobre 2009 a ottobre 2010, durante tutto l’anno, per fare breafing aggiornativi si incontreranno periodicamente il responsabile della Protezione civile e i responsabili delle organizzazioni. Non era assolutamente una cosa scontata». Le attività dei volontari di entrambi i progetti incominceranno il 12 ottobre.


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