Sanità & Ricerca

Aifa: in ospedale e entro la settima settimana

Prime anticipazioni del documento che l'Aifa sta discutendo in queste ore

di Sara De Carli

Rigoroso rispetto della legge 194, obbligo di assumere il farmaco nelle strutture sanitarie, limite massimo di assunzione entro la settima settimana di gravidanza,  monitoraggio di tutto l’iter abortivo. Sono questi i paletti che l’Aifa – secondo quanto anticipato dall’Agi – sta per mettere all’utilizzo della pillola abortiva Ru486, su cui il CdA sta deliberando. Paletti già annunciati a luglio, al momento del via libera al Mifegyne.

Il farmaco deve essere assunto in una delle strutture sanitarie individuate dalla citata legge 194/78 ed alle medesime condizioni ivi previste, sotto la stretta sorveglianza di un medico del servizio ostetrico ginecologico cui e’ demandata la corretta informazione sull’utilizzo del medicinale, sui farmaci da associare, sulle metodiche alternative e sui possibili rischi connessi, nonche’ l’attento monitoraggio del percorso abortivo onde ridurre al minimo le reazioni avverse segnalate, quali emorragie, infezioni ed eventi fatali.

A quanto è dato per ora sapere, però, la delibera dell’Aifa stabilisce che deve essere garantito l’accertamento dell’espulsione dell’embrione e la verifica di assenza di complicanze con idonei strumenti di imaging: non sarebbe quindi esplicitamente citato l’obbligo di ricovero in una struttura per tutta la durata del processo abortivo, dall’assunzione della pillola all’espulsione dell’embrione.


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