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Onu, la moratoria chiesta dall’Italia non decolla

La relazione di Frattini stoppa l'iniziativa di una risoluzione ad hoc: in Europa non c'è consenso

di Sara De Carli

L’Italia alza bandiera bianca e rinuncia a promuovere all’Onu una risoluzione per la moratoria dell’aborto come strumento di controllo demografico. Lo riferisce Aduc, riprendendo la relazione trasmessa al parlamento una settimana fa dal ministro degli Esteri. Il succo è che su questo tema “non c’è un consenso a livello internazionale” e anzi, molti dei Paesi dell’Unione europea ed extra Ue “farebbero opposizione” a iniziative del genere.

La relazione del ministero degli Esteri si riferisce all’attuazione delle mozioni Buttiglione (Udc) e Barani (Pdl) approvate dalla Camera il 15 luglio scorso con il si’ di Pdl, Lega e Udc (a cui si era unito il voto della teodem Paola Binetti) e con l’astensione di Pd e Idv. Le mozioni, accolte dal governo, impegnavano l’esecutivo a promuovere una risoluzione delle Nazioni Unite “che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico ed affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta ad abortire favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell’aborto”. Dopo la relazione del dicastero guidato da Frattini in pratica, sono destinate a rimanere lettera morta.

Nella nota si spiega che “al fine di assicurare un concreto seguito al dispositivo delle mozioni, sono stati tempestivamente sondati i parteners Ue e i principali attori internarizonali” per ‘ricercare il necessario consenso alla presentazione di una risoluzione’. Pero’, l’accoglienza è stata “tiepida”. La Farnesina quindi conclude: “Non sembrano sussistere, in questa fase, le condizioni per creare quel ‘necessario consenso’ che la stessa mozione approvata dalla Camera individua come condizione irrinunciabile alla presentazione di una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controlli demografico”.


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