Famiglia & Minori

Giovanardi: «In Italia in 7mila pronti ad adottare»

Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e presidente della Cai

di Redazione

Le coppie italiane potrebbero avere la possibilità di adottare bambini haitiani ma «a due condizioni: ci deve essere effettivamente una famiglia adottante e da parte haitiana ci vuole un certificato di adottabilità dei minori. Siamo in grado fin da oggi di individuare, in collaborazione con gli enti autorizzati le coppie in attesa di adozione, in Italia circa 6-7.000, che possono optare per l’adozione di minori haitiani». E’ quanto ha affermato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, in una conferenza a Palazzo Chigi.

«E’ il governo haitiano che deve dire in che modo vuole corrispondere alla nostra disponibilita’. Quando il governo di Haiti ci dira’ che sono disposti a far adottare i bambini -ha aggiunto- potremo individuare le coppie italiane che sono in grado di farlo. C’e’ poi un 35% di coopie che ottiene l’idoneita’ dal tribunale ma poi non presenta domanda agli enti: stiamo anche pensando di recuperare, di ‘rinverdire’ queste idoneita’. L’Italia è già oggi il secondo Paese al mondo per numero di adozioni, circa 4.000 all’anno, dopo gli Stati Uniti».

Per domani e’ in programma una riunione interministeriale per definire un altro aspetto legato all’assistenza dei bambini haitiani colpiti dal terremoto: la possibilita’ di periodi di permanenza temporanea in Italia di bambini che hanno bisogno di cure. «Anche in questo caso -ha proseguito Giovanardi- occorre che il governo haitiano ci dica quali e quanti bambini ritiene di poter inviare in Italia per ragioni sanitarie o per toglierli da situazioni di fame, carestie e violenza».

Sotto questo profilo c’e’ pero’ ”il problema serio rappresentato dal fatto che in passato affidi presso famiglie italiane, ad esempio di bambini provenienti da Chernobyl, hanno fatto si’ che i minori si ritrovassero a fare la spola tra situazioni di affetto, amore e benessere in Italia e situazioni di miseria ed orfanotrofi nel Paese d’origine. Un corto circuito problematico -ha osservato Giovanardi- sia per i bambini che per le famiglie”.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha poi ricordato che una strada per aiutare i bambini di Haiti «e’ quella dell’adozione a distanza, attraverso le organizzazioni autorizzate, per consentire al bambino di costruirsi un futuro nel proprio contesto. Si tratta di un’altra forma efficace per dare una risposta a questi problemi».


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