Sostenibilità sociale e ambientale

Flamanville è a quota tre E il sindaco festeggia

Qui Francia, dove la costruzione del consenso è un must

di Redazione

Se in Finlandia l’Epr arranca, anche in Francia, patria del colosso Areva che ne detiene il brevetto, le cose non vanno proprio tutte lisce. L’impianto di Flamanville, iniziato da Edf nel 2007, ha almeno un anno di ritardo e ad oggi è costato un miliardo di euro in più del previsto.
La proprietà dell’impianto è al 12,5% dell’Enel, così come le successive cinque unità Epr che verranno realizzate in Francia, secondo quanto previsto dall’accordo del 2008 fra Enel ed Edf.
Flamanville è una cittadina della costa normanna che possiede già altri due reattori nucleari. Con il sindaco che ne è ben contento, peraltro: «Il fatto di avere un’attività industriale importante, e duratura, qui ha messo in moto molte altre iniziative», ha dichiarato Patrick Fauchon, 56 anni, socialista. «La prima cosa che abbiamo realizzato è stata il porto turistico di Dielette. In questo pezzo di costa incontaminata e lunga una sessantina di chilometri non c’erano altri punti di sosta, oltre a Cherbourg. Oggi ne abbiamo potenziati cinque. È un investimento per il futuro». Fauchon è un socialista e, oltre che sindaco, è dipendente di Areva, a Beaumont-Haugue.
Le parole chiave si chiamano costruzione del consenso, con una serie di passaggi obbligati di coinvolgimento delle popolazioni locali nella fase di presentazione del progetto (a Flamanville il 95% dei consiglieri comunali ha detto sì alla nuova centrale), e “misure compensative”. Una politica di incentivi che la Francia, Paese di lunga tradizione nucleare, applica con successo (per quanto sul nucleare l’opinione pubblica d’Oltralpe sia sostanzialmente spaccata in due). Per esempio, alle comunità locali, oltre che la fornitura di elettricità a prezzi stracciati, viene garantita la «tax professionnelle»: un’imposta di produzione che assicura un’entrata fissa per un certo arco di anni. Un modello che potrebbe far cambiare idea anche ai nostri presidenti di Regione?


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