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Sostenibilità sociale e ambientale

Obama predica bene e prolifica meglio

Il presidente spenderà 5 miliardi per l'arsenale Usa

di Redazione

È il più grande summit che affronta la proliferazione nucleare mai organizzato. Si tiene a Washington e partecipano 47 Paesi. Voluto dal presidente Usa Barak Obama,  il summit è l’anticamera della conferenza dell’Onu sulla revisione del Trattato di non-proliferazione che si terrà tra qualche settimana. 

 Quali sono gli obiettivi

Il presidente Obama, si legge sul sito america.gov «vuole intensificare la cooperazione internazionale per prevenire il terrorismo nucleare, un pericolo che Obama ritiene la minaccia più estrema ed immediata alla sicurezza nazionale». Il presidente americano ha pubblicamente proposto questo summit nell’Aprile 2009 in un discorso a Praga. In quell’ occasione, oltre a comunicare la sua visione di un mondo senza armi e minacce nucleari, Obama disse che bisognava distruggere il mercato nero delle armi, intercettare materiali in transito e contrastare il commercio illegale di materiale e di tecnologia nucleare.

 Agenda degli incontri

Numerosi gli incontri bilaterali che il presidente americano Barack Obama e’ riuscito a organizzare a Washington fra ieri e oggi.  Secondo il programma diffuso dalla Casa Bianca, Obama incontrerà oggi il residente cinese Hu Jintao,  re Abdullah di Giordania, il Premier malese, Mohammed Najib Abdul Razak, il Presidente ucraino, Viktor Yanukovich e il Presidente armeno, Serzh Sargsian. Ieri il presidente americano aveva avuto un vero e proprio vertice con il Premier indiano, Manmohan Singh. In seguito, a fine giornata, Obama ha incontrato il Premier pachistano, Sayed Yusuf Raza Gilani. Anche il Pakistan, come l’India, non ha aderito al Tnp pur disponendo di un arsenale nucleare. Sempre ieri il Presidente americano ha avuto un colloquio con la sua controparte kazaka, Nursultan Nazarbayev, e con il Presidente del Sudafrica, Jacob Zuma.

Secondo i giornali tirchi, Barack Obama avrà  domani un incontro bilaterale con il premier turco Recep Tayyip Erdogan. Al centro dell’incontro, annunciato solo nelle scorse ore, ci saranno i temi del così detto genocidio armeno e del dossier nucleare iraniano. All’inizio di marzo, il governo turco ha richiamato in patria il suo ambasciatore a Washington, Namik Tan, in seguito all’adozione da parte della commissione Affari esteri della Camera dei Rappresentanti di una mozione che riconosce come genocidio commesso dai turchi la morte di decine di migliaia di armeni all’inizio del secolo scorso.

Buoni propositi ma…

La potenza dell’arsenale nucleare americano resta intatta. Questo il messaggio ribadito con forza ieri a Washington dall’amministrazione Obama proprio mentre il presidente iniziava ad incontrare i suoi primi ospiti in una serie di colloqui bilaterali che hanno anticipato i lavori del vertice in programma a partire da oggi. A rilevare una dissonanza e’ oggi il Washington Post: «Proprio mentre Obama incontrava una serie di leader mondiali per discutere di un migliore controllo sui materiali nucleari, la sua amministrazione poneva l’accento su un messaggio apparentemente dissimile: l’arsenale nucleare americano resta forte come e’ sempre stato». In particolare il quotidiano cita le interviste concesse dal segretario alla Difesa Robert Gates e dal segretario di Stato americano, Hillary Clinton, impegnati, scrive «a riaffermare la forza militare della nazione», indicando che gli Stati Uniti spenderanno 5 miliardi di dollari quest’ anno per modernizzare le armi nucleari, che potrebbero essere usate se la sicurezza del paese fosse a rischio o in risposta alla minaccia di un attacco con armi biologiche. «Saremo, saprete più forti di qualunque altro paese al mondo, come siamo sempre stati», ha dichiarato la Clinton a ‘This Week’ di ABC. Per il quotidiano statunitense si e’ trattato di un avvio «in un certo modo sorprendente» per il vertice di due giorni sul nucleare.

Iran

Le decisioni che verranno prese durante il vertice sulla sicurezza nucleare non saranno «vincolanti per i Paesi assenti». E’ quanto ha dichiarato i Ali Asghar Soltanieh, l’inviato dell’Iran presso l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea).«L’esito della conferenza di Washington (alla quale l’Iran non partecipa, ndr) e’ gia’ noto», ha dichiarato Soltanieh, citato dall’agenzia d’informazione ‘Isna’.

Il vertice sulla sicurezza nucleare che prende il via oggi a Washington «è umiliante per tutti gli essere umani». Lo ha dichiarato il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, citato dall’agenzia d’informazione ‘Irna’. Ahmadinejad, durante un evento organizzato in Iran per la promozione del turismo, ha attaccato con toni duri i leader politici che a Washington discuteranno anche dell’inasprimento delle sanzioni all’Iran per il suo controverso programma nucleare. «Queste persone – ha affermato il presidente riferendosi ai rappresentanti della comunità internazionale – sono come delle persone stupide e ritardate che brandiscono le spade ogni volta che devono fare i conti con i loro difetti, senza aver ancora capito che il tempo per queste genere cose è finito». Ahmadinejad ha quindi attaccato ancora una volta gli Stati Uniti. «Il vostro regalo al mondo è una bomba nucleare – ha tuonato – mentre l’Iran offre umanità».


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