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Come cambierà il redditometro

L’Agenzia delle Entrate studia nuovi parametri in via sperimentale

di Redazione

Ristrutturazioni della casa, macchine di lusso e crociere. Ma anche la città in cui si vive. Saranno i nuovi parametri che, secondo le ipotesi allo studio dall’Agenzia delle entrate e presentate oggi alle associazioni di categoria, verranno utilizzati per il redditometro. Il nuovo strumento per rilevare i redditi seguirà i criteri utilizzati per gli studi di settore, e sarà applicato su una platea di 40 milioni di lavoratori dipendenti. Però partirà dai redditi dichiarati, su cui saranno effettuate le verifiche, in base alle spese sostenute. I primi test sull’impatto che potrebbe avere il nuovo strumento hanno dato buoni risultati: infatti sono emerse 97.000 posizioni a rischio in cui il costo di un autoveicolo era più del doppio rispetto al reddito dichiarato. Di questi il 15% sono lavoratori dipendenti, il 25% reddito d’impresa, il 48% lavoro autonomo e il restante 12% entrano nella voce “altro”. I cluster saranno rappresentati dalle famiglie, con le tipologie applicate dall’Istat per i consumi. L’obiettivo principale, ovviamente, è quello di aumentare la compliance inducendo i contribuenti a delle dichiarazioni più vicine alla realtà.

A incidere sarà anche la localizzazione del contribuente sul territorio, che sarà suddivisa anche in base alle dimensioni della città in cui si vive. Le tipologie di riferimento, per valutare il reddito, saranno quattro: le spese per l’abitazione (dalle ristrutturazioni ai mutui); le spese per gli autoveicoli (come macchine di lusso o mini-car); le spese per il tempo libero (crociere o iscrizioni a circoli sportivi); e le altre spese (movimenti di capitali o assicurazioni). Si tratta di uno strumento “fai da te grazie al quale, con l’ausilio del commercialista e dei Caf, i contribuenti inserendo le spese possono verificare il reddito “atteso” dall’erario.

I criteri del nuovo redditometro saranno applicati in via sperimentale ad un campione rappresentativo di 830 mila famiglie con l’obiettivo di realizzare una stima del rapporto tra reddito dichiarato e voci indicative dicapacità di spesa. Saranno selezionate diverse tipologie di famiglie. Si terrà, tra l’altro, conto oltre che della dislocazione territoriale del possesso di casa, dei consumi di energia e gas, delle spese di locazione, del mutuo, della partecipazione alle aste, dell’iscrizione a circoli dei contributi versati per i collaborartori domestici, del movimento di capitali, delle assicurazioni sottoscritte e dell’iscrizione a scuole private.

 


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