Welfare & Lavoro

Discoteche, marketing della coca

Sono i vip i nuovi testimonial. Lo sostengono Riccardo Gatti e il gip di Milano Giulia Turri

di Redazione

Il consumo di stupefacenti e di droghe in Italia è diminuito. E l’industria cosa fa? Corre ai ripari con nuove strategie di comunicazioni e di nuovi testimonial. «La cronaca» ha scritto  Riccardo C. Gatti (Medico, Psicoterapeuta e Specialista in Psichiatria, Direttore del Dipartimento delle Dipendenze della  A.S.L. Città di Milano) sul suo profilo twitter  «è ormai un grande spot pro-cocaina. Una spinta inaspettata per un mercato che ristagnava». E se poi nelle vicende di cronaca ci sono dei testimonial belli e famosi e sempre in forma, non c’è da stupirsi se la discoteca, come ha detto Gatti «è diventata uno spot per vendere più droga». E i media cosa fanno? Ti portano la discoteca in casa, anzi in salotto. Sempre secondo Gatti, il consumo di cocaina «non avviene più solo in discoteca. È un glamour oramai superato. Si preferisce sniffare a casa, davanti alla televisione».

Vip che sniffano cocaina nei bagni della discoteca Hollywood a Milano (in foto Belen Rodriguez). La scena e’ stata filmata, più volte, dalle cimici messe dagli investigatori nel locale sequestrato oggi, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dai pm Frank Di Maio e Alfredo Robledo. Diverse starlette, come Alessia Fabiani e Fernanda Lessa, sentite dal pm Di Maio, titolare dell’inchiesta ‘Vallettopoli’, avevano confessato di fare uso di cocaina all’interno della discoteca. Nell’ordinanaza compare anche il nome di Belen Rodriguez. Secondo gli inquirenti, il consumo di droga sarebbe stato «accettato» dai proprietari del locale perché avrebbe portato a un incremento degli affari del locale.

 La teoria dell’influenza sui consumatori di droga da parte dei  testimonial discotecari  è confermata  anche dal testo dell’ordinanza Giulia Turri, il Gip che ha firmato le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Davide Guglielmini, Alberto Baldaccini  e Andrea Gallesi, amministratori e soci delle società Vimar Srl e BeB and Company Srl, che gestiscono anche l’ Hollywood e il The Club.  Secondo il testo del Gip «nemmeno il clamore suscitato dall’inchiesta su Fabrizio Corona ha dissuaso gli indagati i quali non hanno affatto contrastato il fenomeno, proprio perché portatori di un interesse economico che mira a preservare lo spaccio e l’uso di droga e rende perdurante e concreta l’attualità della condotta». 


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