Politica & Istituzioni

Berlusconi-Putin: affari privati?

Le ultime rivelazioni di Wikileaks gettano ombre sul ruolo dell'Eni nei rapporti fra Italia e Russia

di Redazione

Braccato dalla polizia di mezzo mondo, Julian Assange, il cofondatore di Wikileaks promette nuove rivelazioni. Intanto, il sito viene oscurato. Ma ricompare dopo poche ore. Le ultime rivelazione scatenano l’ennesimo fuoco incrociato (e amico) sul governo.

“Le critiche Usa a Berlusconi nei nuovi rapporti segreti”, questo il titolo di apertura in prima de IL CORRIERE DELLA SERA che sceglie un taglio tutto italiano per rileggere le nuove rivelazioni proposte dal sito Wikileaks. Si tratta dei rapporti fra Berlusconi e Putin, fra questi e gli interessi energetici del gigante Eni, e gli immancabili party a cui Berlusconi avrebbe partecipato e che avrebbero rovinato la salute del premier. Massimo Mucchetti firma il commento in prima. Punta dritto al rapporto Eni-Mosca, chiedendosi se non vi sia stata una distorsione in tali rapporti a favore di interessi privati: «l’Eni di Mattei era all’avanguardia, ora non più. E lo dimostra l’insistenza sul South Stream, il nuovo gasdotto che Gazprom vuole posare con l’Eni sul fondo del Mar Nero per aggirare l’Ucraina da dove passano i tubi per l’Europa centro-meridionale. Si tratta di un progetto gemello del Nord Stream, che attraverso il Baltico raggiungerà la Germania, per dare addio alla Polonia. Il Cremlino vuole evitare che i vicini impongano diritti di passaggio eccessivi e vuole anche inondare l’Europa di gas, con nuovi contratti lunghi. Il disinibito Putin offre la presidenza del Nord Stream a Gerard Schroeder, che da cancelliere aveva firmato l’accordo e da ex accetta la ben retribuita poltrona. E quella del South Stream a Prodi, che invece declina. Berlusconi resta il grande sponsor. Perché? Wikileaks conferma le indiscrezioni sui timori geostrategici americani. Ma le domande tutte italiane sono più semplici: perché l’Eni si impegna in un investimento miliardario per raddoppiare le onerose importazioni dalla Russia quando c’è tanto gas più a buon mercato nel mondo e il governo promette il nucleare? Chi ci fa l’utile?». Tanto è vero che all’argomento è dedicato il pezzo “Quegli affari opachi su gas e petrolio dalla Russia all’Italia” di Stefano Agnoli a pagina 12. Il quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli dedica infine due pagine (la 13 e la 14) ai report di Wikileaks che coinvolgono altri paesi, così come a una lunga riflessione di Massimo Gaggi sull’informazione post-Wikileaks: «Al Wall Street Journal e alla Cnn si chiedono se hanno fatto bene a rifiutare il materiale offerto loro da Wikileaks e per quanto tempo dovranno inseguire il fiume di rivelazioni o conferme di fatti già noti, ma che riemergono in una nuova luce nei cablogrammi della diplomazia Usa. Al New York Times, invece, ci si preoccupa soprattutto delle implicazioni professionali della pubblicazione di un certo numero di questi dispacci, «riveduti e corretti» dopo una consultazione col Dipartimento di Stato».

“Berlusconi, leader debole e depresso”: LA REPUBBLICA unisce la dimensione internazionale e quella interna richiamando nel sommario i dispacci Usa con i commenti di Letta e Cantoni: “la sua salute rovinata dai festini”. Seguono ben undici pagine più tre sulla crisi politica. Citazioni su citazioni dei dispacci: le analisi cliniche disastrose, lo sfinimento diurno per le prodezze notturne, le persuasioni complottiste (“Su Noemi è convinto che dietro ci siano i Servizi” dice Cantoni), sulle pessime relazioni con Napolitano, sull’inchiesta Dell’Utri che indebolisce il premier, sulla commistione politica-affari. Entrambi, Letta e Cantoni, negano di aver fatto simili affermazioni. Anche Scaroni, numero uno dell’Eni, smentisce. In prima pagina anche un editoriale del direttore, Ezio Mauro, con un titolo che più esplicito non si potrebbe: “Dimissioni”. «In un brutto giorno per l’immagine del nostro Paese nel mondo, il presidente del Consiglio ha incassato tre sfiducie, che lo rendono ormai palesemente inadatto a governare una grande democrazia occidentale». A Berlusconi non resta che salire al Colle e «assumersi per una volta la responsabilità di questo indebolimento del paese e del suo sistema politico e istituzionale». Si riferisce ovviamente al terzo polo: Fini, Casini Rutelli e altri hanno presentato una mozione di sfiducia. Interessante il retroscena di Carmelo Lopapa: “Il pressing di Bossi e Confalonieri «Silvio, meglio un accordo con Gianfranco»”. In sostanza: se è ovvio che il senatur prema per una intesa con Fini, meno sottolineato il pressing dell’uomo Mediaset il cui ragionamento sarebbe pragmatico: un tracollo politico «metterebbe a rischio la tenuta del gruppo».

I cables di Wikileaks occupano due pagine nella sezione Mondo. Apre le danze Christian Rocca su IL SOLE 24 ORE, che nel pezzo “La salute del Cavaliere preoccupa” fa una panoramica sui 652 documenti di Wikileaks dove compare il nome Silvio Berlusconi. Secondo Rocca, nel loro insieme emerge un quadro leggermente da quello che si è letto in questi giorni ovvero che l’ambasciata americana a Roma giudica l’Italia e Bersulconi alleati cruciali e affidabili per gli Usa nonostante «lo stile da pistolero e i suoi frequenti passi falsi». Per quanto riguarda i rapporti tra il premier e la Russia, nel pezzo “Anche per Putin dicerie ridicole” il giornale di Confindustria racconta che il premier Russo ha liquidato i file di Assange come «dicerie ridicole senza un fatto che le sostenga» mentre nell’altro articolo “Bersusconi: curo gli interessi del paese“, il braccio destro del premier, Valentino Valentini, uno dei personaggi vicini al premier finito anche lui nei dispacci americani, definisce i cables “chiacchere da corridoio della politica e della diplomazia, informazioni parziali e inesatte che vengono elevate a rango di notizie riservate». Nei dialoghi con l’ambasciatore americano Thorne, ci sono finiti anche i leader dell’opposizione. E qui ci sono delle cose interessanti. Nel pezzo “Le lodi del premier a Bersani, leader onesto e intelligente” Thorne riferisce che «Berlusconi e Letta hanno manifestato un grande rispetto per il leader dell’opposizione. Letta ha lodato il leader del PD Pier Luigi Bersani per essere uno Straight Shooter ( una persona tutta di un pezzo) equo e di alto intelletto». Parole di stima anche nei confronti di D’Alema lodato da Letta per il coraggio e correttezza durante la crisi dei Balani e che nonostante «la permalosità e l’atteggiamento da primo della classe» Letta ne ha riconosciuto «saggezza ed efficacia politica». Letta ne ha dette anche su Sarkozy:«E’ una stella calante e nei circoli europei non ha più il peso di un anno fa».

AVVENIRE apre sul dramma dei profughi eritrei in catene nel deserto del Sinai e in prima dedica un piccolo richiamo allo “sticcicidio” di Wikileaks. I servizi sono a pagina 6 e 7 e ruguardano le rivelazioni su Silvio Berlusconi e Putin. Il Cavaliere «si sarebbe avvantaggiato personalmente dei molti accordi sul gas». Second l’ex ambasciatore americano Ronald Spogli “la politica estera italia è disegnata in modo da non negare nula alla Russia” e “la ricerca di forniture stabili di energia dlla Russia forza frequentemente l’Italia a compromessi sul fronte politico e della sicurezza”. Berlusconi risponde alla nuova ondata di documenti sui suoi rapporti con Putin e sul suo presunto stato di salute cagionevole a causa della passione per le feste. La replica è secca: «Gli Stati Uniti hanno chiarissimo che non ho assolutamente nessun interesse con nessun altro Paese e che non ci sono assolutamente interessi personali ma che io curo solo quello degli italiani e dell’Italia». Governo e maggioranza fanno quadratom, mentre Pd e Idv incalzano perché il premier chiarisca in Parlamento sulle sue “relazioni pericolose” con Putin. Un taglio basso a pagina 7 fa il punto su “Mosca, il gas e la nostra ‘dipendenza’” e svela che l’Italia riceve l’85% dell’energia dall’estero. Gazprom, il colosso controllato dal Cremlino, è il soggetto-chiave di tutto il risiko.

“Berlusconi rovinato dai party” è l’apertura in prima de LA STAMPA. Il commento, che si allarga alla crisi politiica in corso, è invece, è invece affidato a Bill Emmott “La diffidenza incrina le alleanze”. Il quotidiano torinese dedica un ampio dossier, da pagina 2 a pagina 7, alla vicenda Wikileaks, declinata in “salsa piccante”. Se il pezzo (p.2) di Alberto Simoni ripercorre le fasi del “ciclone che si sta abbattendo sull’Italia”, parlando della “Salute del premier rovinata dai party”. Le analisi del direttore Marcello Sorgi (p. 2) e di Amedeo La Mattina (p.3) sono invece dedicate agli effetti delle rivelazioni sul rapporto tra Silvio Berlusconi e due tra i suoi più fidati “mediatori”: Giampiero Cantoni e Gianni Letta. “La giornata più lunga del re dei mediatori”, questo il titolo del pezzo di Sorgi. Le pagine 4 e 5 de LA STAMPA sono invece dedicate alle reazioni provocate in ambito internazionale dalle rivelazioni sulla “vita segreta” di Silvio Berlusconi. Sempre a pagina 3, Mattia Feltri traccia un profilo di Valentino Valentini – titolo: “Il misterioso “poliglotta che si sente a casa nella dacia di Putin” -, l’uomo che “accompagna il premier in tutte le missioni all’estero”. Valentini, osserva Feltri, “non parla in pubblico, non si fa vedere alle cene ad Arcore, evita i giornalisti come la peste”. Chi è? Un normale consulente? Paolo Mastrolilli intervista invece l’ex analista della Cia Kurt Volker: “Volker: ‘Gli attriti con Roma? Libia, Russia ed energia”. LA STAMPA chiude con l’affaire-Wikileaks con una corrispondenza da New York, a p.7, di Maurizio Molinari che nel suo “Lavoro per una società più giusta” traccia un profilo di Julian Assage che dichiara di battersi contro il segreto perseguendo “l’ideale di una società non più aperta, ma più giusta”.

“La verità dell’America: «Berlusconi avrà difetti ma è alleato fondamentale»” è il titolo del GIORNALE che torna su Wikileaks per leggere i documenti sotto un’altra luce, senza i riferimenti agli estenuanti notturni ai presunti rapporti con Putin che avevano trovato posto nei primi dispacci dell’ambasciata americana a Roma. Anzi con un ritratto del presidente del Consiglio che per il diretto interessato è complessivamente lusinghiero». Il GIORNALE riporta alcune dichiarazioni «L’alleanza con l’Italia dà agli Stati Uniti dei grandi benefici in materia di sicurezza nelle nostre missioni all’estero anche se il premier è un timoniere incostante. Si sarebbe tentati di considerarlo un interlocutore frivolo, ma credo sarebbe un errore: è stata la pietra angolare della politica italiana negli ultimi 15 anni e tutto indica che continuerà a esserlo a lungo. Quando siamo riusciti a impegnarlo su obiettivi comuni si è rivolto un alleato e un amico». Adalberto Signore è ad Astana – Kazakistan- e dalla taiga scrive: «il vento gelido che soffia su palazzo Chigi non sarà lo stesso che spazza Astana che ospita il vertice Ocse, ma poco manca. Sulle supposte percentuali dei profitti dal gasdotto Gazprom- Eni a Berlusconi, il premier sbotta: “Con tutti i soldi che ho dovrei prendere tangenti da Putin?”. C’è il sospetto che dietro ai velini ci siano i finiani» . La vicenda russa s’intreccia con la politica italiana, è il premier che ne parala proprio dal Kazakistan. IL GIORNALE annuncia che Berlusconi in privato avrebbe detto: «Cercano una maggioranza alternativa che sostengo un nuovo governo non solo diverso ma anche contro a quello voluto dagli italiani, sono pronto a scendere in piazza e a gridare al golpe».

Wikileaks sostiene che Berlusconi è rovinato dai party, il pezzo di ITALIA OGGI “Berlusconi, amici chiaccheroni“ sostiene invece che il premier è stato rovinato dai «politici amici» che parlano troppo «che avrebbero spiattellato ai funzionari diplomatici abitudini e preoccupazioni per il suo stato di salute». Il quotidiano dei professionisti fa anche i nomi: Giampiero Cantoni, che è il presidente della difesa del Senato e Gianni Letta. Mentre i diretti interessati smentiscono, secondo il pezzo di ITALIA OGGI, «alcuni senatori raccontavano di cene a villa Taverna, residenza dell’Ambasciatore Usa a Roma, durante le quali si parlava tanto di cose che non si possono dire quando sei a casa dell’ambasciatore americana. Alla fine comunque, le confidenze sono state riportate al dipartimento di stato americano e quindi intercettate dal sito di Julian Assange».

“A casa, a studiare “ è il titolo della foto-apertura di oggi su IL MANIFESTO che ritrae Berlusconi e la Gelmini. Recita il sommario: «Prima vittoria del movimento degli studenti: sospesa la riforma dell’università, rinviato il voto del Senato a dopo il 14 dicembre, sconfessata la Gelmini che vuole accelerare i tempi. E poche ore più tardi, alla Camera, si materializza la mozione di sfiducia di Fini, Casini, Rutelli e Lombardo. Berlusconi all’angolo”. Le rivelazioni su “Wiki-Silvio” sono riportate a pagina 7 in un articolo sugli amici “americani” che inguaiano il Cavaliere. Nei 652 report che lo riguardano sono citati giudizi di Letta e del senatore Pdl Cantoni. Il documento più compromettente parla di un cavaliere distratto dalle sue vicende personali e in pessime condizioni di salute. IL MANIFESTO, inoltre, a pagina 6 titola “L’ultimo tango del Cavaliere” l’articolo sull’accordo tra Fini, Casini e Rutelli che cercano alla Camera le firme per una sfiducia “preventiva”. La domanda è: “Terzo polo” o “Terza gamba”? Fli e Udc sperano ancora in un 25 luglio da parte delle colombe del Pdl. Fini ottiene dai suoi le firme contro Berlusconi e sonda Montezemolo e Pisanu. Ma i voti potrebbero non bastare.

 

5 PER MILLE
CORRIERE DELLA SERA – De profundis intonato nella colonna di spalla a pagina 17. L’unico provvedimento sicuro di arrivare in porto è la legge di Stabilità, la ex Finanziaria, che riceverà il via libera del Senato, dopo essere stata approvata dalla Camera, all’inizio della prossima settimana. Resta invece legata a quella del governo, che il 14 dicembre chiederà la fiducia nei due rami del Parlamento, e della sua maggioranza, la sorte di gran parte degli altri disegni e provvedimenti di legge all’esame delle Camere. Non poca roba: il pacchetto giustizia, la riforma fiscale, il federalismo, il rilancio dell’economia con il Piano per il Sud e poi, ancora, le misure anticorruzione nel settore pubblico, il testamento biologico, il divorzio breve, il contrasto alla prostituzione, il codice delle autonomie locali, lo svuota carceri. E il 5 per mille dell’Irpef al volontariato, che nonostante le pressioni dovrebbe slittare alla prossima primavera, visto che non ci sono soldi in bilancio.


CRISI POLITICA
AVVENIRE – “Sfiducia, fronte comune Fli-Udc-Api titola AVVENIRE a pagina 9 dopo il vertice tra Fini, Casini e Rutelli di ieri. I promotori della mozione assicurano di avere 317 voti e dicono che la maggioranza non c’è più. Anche se Casini avverte “non chiamateci terzo polo”, si tratta dell’ultimo avvertimento per Berlusconi prima della sfiducia del 14 dicembre. Secondo Fini: «Se si dimette ora, Silvio può essere ancora protagonista del nuovo centrodestra».

ITALIA OGGI – Andare alle elezioni anticipate conviene alla Lega. Secondo il pezzo “Bossi verso il voto e il raddoppio” a legge elettorale inalterata, il partito di Bossi porterebbe a casa 45 seggi al senato contro gli attuali 26, e 90 alla camera dove oggi sono 59. Il pezzo, oltre ai numeri, analizza i motivi che fanno andare la macchina del consenso leghista a una velocità doppia rispetto a quella degli altri partiti.

LA STAMPA – apre p.8 con un lungo commento alla giornata di ieri, firmato da Carlo Bertini, “Il Terzo Polo firma la sfiducia. Fini: ora è crisi”. Seguono “Il patto a tre: Silvio ha chiuso, no al bis” di Fabio Martini”, sui retroscena legati alla possibile nascita di un “terzo polo” con leadership esterna (Montezemolo). Ugo Magri, invece, offre una panoramica sulle proiezioni di voto relativamente alle due mozioni di sfiducia presentate. Proiezioni che vedrebbero un premier relativamente sicuro, da qui il titolo: “Berlusconi tira dritto: ho i numeri”.

CORRUZIONE
LA REPUBBLICA – Inchiesta di Carlo Bonini e Gianpaolo Visetti su “Affari, favori e milioni i Signori degli appalti nell’Expo di Shangai”. La partecipazione all’Expo cinese è costata tra i 40 e i 60 milioni di euro. Circa 15 per il padiglione italiano costruito da architetti coinvolti nel sistema Balducci. Gli allestimenti vengono affidati a un’unica società e i costi lievitano a dismisura. La gara per la ristorazione è stata vinta dal cognato di Letta e per le hostess si spende più di un milione.

MIGRANTI
AVVENIRE – “Quattro milioni di italiani hanno cambiato Paese”: a pagina 4 i dati del Quinto Rapporto “Italiani nel mondo” curato dalla Fondazione Migrantes dicono che il 6,7% degli italiani va oltreconfine. Secondo monsignor Perego, non si espatria per questioni di sopravvivenza, ma per affermazione professionale e valorizzazione delle capacità imprenditoriali. Sudamerica e Germania le mete.

IL MANIFESTO – “Giù dalla torre. E a Milano nasce la lista civica” è il richiamo in prima pagina su IL MANIFESTO che annuncia la fine dopo 27 giorni della protesta sulla torre di via Imbonati e la nascita di Milano Nuova”, la lista civica che candida a sindaco il presidente della Moschea di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari. Il servizio a pagina 5.


CLIMA
IL MANIFESTO – “Cancun senza luce, il vertice si annoia” si intitola l’articolo di Guglielmo Ragozzino a pagina 9 sul summit ambientale di Cancun. Tra le novità di un vertice che sembra insensibile a tutto, con il Giappone che rinnega Kyoto nell’anno più caldo dall’inizio della rivoluzione industriale, da segnalare il Redd (Riduzione delle emissioni della deforestazione e degradazione), che dovrebbe premiare la mancata deforestazione degli ultimi polmoni verdi e una spinta a sostituire le lampadine a incandescenza con le altre fredde.


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