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Solo rinnovabili entro il 2050

Lo dimostra lo studio del WWF ed Ecofys presentato oggi. Scaricalo in allegato

di Elisa Cozzarini

Ricavare energia al 100% da fonti pulite, rinnovabili e a basso costo entro il 2050 è una possibilità concreata. Lo dimostra un importante studio del WWF ed Ecofys presentato proprio questa mattina ai media in audio conferenza mondiale. «Il rapporto è più che uno scenario, è un richiamo all’azione», ha commentato Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, proseguendo: «possiamo creare un futuro al riparo dai timori crescenti per il costo dell’energia, la sicurezza dei rifornimenti e gli impatti dovuti ai cambiamenti climatici, ma dobbiamo cominciare subito».

Lo scenario elaborato da Ecofys esclude l’uso del nucleare come opzione per risolvere la crisi energetica, perché ritenuta una fonte costosa ed eticamente ingiusta. Come sottolineano gli autori del report, gli Stati Uniti e la Germania hanno prodotto da soli 62mila tonnellate di scorie altamente radioattive e, secondo l’Agenzia USA per la protezione dell’ambiente, ci vorranno almeno 10mila anni perché queste non rappresentino più un pericolo per la salute pubblica, perché non c’è alcun luogo al mondo in cui possano essere stoccate in modo sicuro.

Dall’altra parte, l’uso di combustibili fossili non sarà possibile all’infinito e i costi aumenteranno sempre più. Già oggi un miliardo e 400mila persone non hanno accesso sicuro all’energia: se il prezzo continuerà ad aumentare, gli esclusi aumenteranno.

Ecco perché, per il WWF, produrre energia da fonti rinnovabili e puntare sul risparmio energetico, con un uso residuale di combustibile fossile e nucleare, non è solo una strada praticabile, ma è l’unica scelta che abbiamo per un futuro sostenibile ed equo. «Non ci basiamo su ipotesi stravaganti di benefici da tecnologie di là da venire», ha detto Kees van der Leun, direttore di Ecofys, «la nostra è una stima moderata dell’energia rinnovabile di cui potremo godere entro il 2050. Ciò dimostra che le soluzioni alla crisi energetica globale sono a portata di mano».

Oggi più dell’80% dell’energia globale deriva da combustibili fossili, il resto da fonti nucleari, rinnovabili (di cui soprattutto energia idroelettrica) e da combustibili tradizionali a biomasse usati in modo non sostenibile, soprattutto nelle aree povere del pianeta. Secondo lo scenario elaborato da Ecofys, con una combinazione diversificata di fonti rinnovabili, si possono eliminare quasi totalmente le fonti energetiche non sostenibili.

Ma per riuscirci, servirà uno sforzo globale, i cui investimenti verranno ripagati con un risparmio economico pari a 4 miliardi di euro nel giro di quarant’anni. Si abbasserà infatti il prezzo dell’energia rispetto a uno scenario “business as usual”, cioè in cui non ci sono cambiamenti di rotta.

Lo scenario descritto dall’Energy report, inoltre, permetterebbe un taglio dell’80% alle emissioni di CO2 alla metà del secolo, con maggiori probabilità di limitare l’aumento medio della temperatura globale sotto i 2°C rispetto all’età preindustriale, evitando il rischio di cambiamenti climatici catastrofici.

Tutto questo però dipenderà dal ruolo dell’innovazione e del risparmio di energia, soprattutto nel settore dei trasporti. Dovranno essere garantiti incentivi per incoraggiare l’uso dei mezzi pubblici e ridurre le distanze degli spostamenti di persone e merci. Bisognerà inoltre promuovere l’elettrificazione dei mezzi di trasporto e, dove non si può, cioè per l’aviazione e il trasporto marittimo, limitare i consumi energetici e appoggiare la ricerca per l’uso di idrogeno.

Un altro punto chiave è l’uso delle biomasse come fonte rinnovabile. Oggi i biocombustibili cominciano a sostituire una parte della benzina e del gasolio utilizzati dagli automezzi. È però necessario vigilare, con una certificazione obbligatoria, che questa bioenergia sia prodotta in modo sostenibile, altrimenti le conseguenze ambientali e sociali potranno essere disastrose.

Il WWF Italia chiede, proprio alla vigilia del Consiglio Europeo dedicato a Energia e Innovazione, che i leader europei si focalizzino sull’importanza cruciale dell’efficienza energetica, con un occhio particolare all’Italia che in passato si è distinta con grandi proclami e promesse sull’efficienza.


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