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Le fondazioni bancarie diventano principe azzurro. Se baciano il territorio Un libro ne racconta evoluzione e nuovi compiti

di Redazione

La storia delle fondazioni oscilla da sempre tra demonizzazione, ambiguità e santificazione. Per questo Fabio Corsica e Paolo Messa – manager del gruppo Caltagirone il primo e direttore di Formiche il secondo – hanno deciso di intitolare così il loro libro: Da Frankestein a principe azzurro. Le fondazioni tra passato e futuro (edito da Marsilio). Un po’ mostro, un po’ salvezza, la fondazione: un mostro perché nata negli anni 90 con l’ambiguo compito di controllare le banche, cercando nel frattempo di non perseguire fini di lucro. Ma la fondazione nell’era globale rimane indissolubilmente legata al territorio: nutrita dalle variegate componenti della società è capace di rispondere alle esigenze locali, si trasforma insomma, in common, il bene comune descritto dalla premio Nobel per l’economia, Elinor Ostrom. E in quanto common il suo ruolo nei prossimi anni sarà sempre più quello di sostegno innovativo al territorio. Questo significa trasformarsi in principe azzurro.


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