Famiglia & Minori

Ancora polemiche per l’attacco di Repubblica

Le reazioni di Federsolidarietà e della Comunità Giovanni XXIII

di Redazione

Continuani le reazioni all’inchiesta sulle case – famiglia pubblicata da Repubblica.    «Il giornalista ignora oppure ha omesso di precisare l’enorme complessità e diversità che oggi c’è nell’utilizzare il termine casa-famiglia», scrve in un comunicato la Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi. «E’ sicuramente inaccettabile generalizzare creando così dei gravi equivoci e disinformazione. La nostra Associazione è da oltre 30 anni impegnata per vocazione ad accogliere minori provenienti dal vasto mondo del disagio e delle sofferenze. Numerosi sono stati anche nel 2010 gli accolti presso le sedi Onlus della nostra Associazione tra cui bambini con gravissimi handicap fisici e psichici, altri con disagi familiari, minori stranieri etc…

«Sicuramente sarebbe più opportuno visitare le nostre realtà per vedere con i propri occhi quanta dedizione e amore c’è per questi figli. Il 40% dei nostri accolti non recepiscono alcuna retta e spesso quelle previste arrivano con tanti ritardi». 

«Specula sulla pelle l’affermare che “interessi di bottega” prevalgono sul buon senso», scrive Bebbe Guerini presidente di Federsolidarietà. «Certo mantenere un bambino in una comunità costa dai 70 ai 120 euro al giorno che se gli autori dell’inchiesta avessero lavorato fino in fondo, avrebbero potuto verificare visitando alcune di queste realtà e andando a vedere i bilanci di gestione come queste risorse siano in grandissima parte spese in modo appropriato, ma non possiamo accusare di esser uno speculatore chi spesso con fatica, con pagamenti ritardati fino all’inverosimile in ogni caso cerca di garantire una tutela a questi bambini e adolescenti, senza analizzare le cause che fanno si che nel nostro paese ci sia una minore diffusione delle forme di affido familiare e senza analizzare il fatto che proprio a causa della mancanza assoluta di politiche sociali per le famiglie, con un welfare locale abbandonato sulle spalle dei comuni, a cui si sono trasferite le responsabilità senza assegnare le risorse.


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