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I social network lanciano l’allarme

«Da lassù grida a tutti che la droga uccide». Reazioni sul web a poche ore dall'ennesima tragedia

di Redazione

Dopo la morte per overdose di un ventenne di Zoagli (Genova) all’ospedale di Pontedera (Pisa), dove era stato ricoverato, sabato notte, per un malore accusato mentre partecipava a un ‘afterhour’, nella discoteca ex Insomnia di Ponsacco, anche i social network cominciano a prendere coscienza della pericolosita’ della droga. È quanto sostiene in una nota il Dipartimento Politiche Antidroga, evidenziando che “il tam tam circolato nella notte di ieri sui social network dopo la tragica morte del giovane, avvenuta per un mix letale di ecstasy e oppiacei, testimonia come dopo il tragico evento, alcuni giovani stiano finalmente recuperando la lucidità e il coraggio di dire che un certo modello di comportamento è sbagliato, lanciando dei messaggi chiari ed inequivocabili contro il consumo di droga e lo ‘sballò”.

“Spero che adesso la gente capisca che per divertirsi in discoteca non è necessario esagerare. Da lassù grida a tutti che la droga uccide”, è una delle frasi comparse sul web a poche ore dalla scomparsa del giovane, riferisce ancora il Dipartimento. Che aggiunge: “Purtroppo è la morte di un giovane a far sì che tanti altri giovani prendano drammaticamente consapevolezza dei danni e delle perdite che l’uso di sostanze può comportare”.

“Per l’ennesima volta il Dipartimento, la cui delega è affidata al sottosegretario Carlo Giovanardi, sconsiglia fortemente – si legge ancora nella nota – l’assunzione di qualsiasi tipo di queste sostanze, sia per la tossicità acuta che per i pericolosi effetti negativi imprevisti e imprevedibili che possono procurare sui consumatori con gravi danni alla salute anche a causa dell’effetto sinergico, che deriva dal mix di sostanze e che possono condurre alla morte, come purtroppo nel caso di ieri. È proprio per tutelare la vita dei nostri ragazzi che il Dpa persegue nella promozione delle attività di contrasto contro tutte le droghe, utilizzando tutti gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione per contrastare la promozione e la diffusione delle stesse”.


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