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Giornata contro l’omofobia

Scende in campo Napolitano. E il ministro Carfagna annuncia la legge

di Redazione

«L’omofobia deve essere combattuta a livello culturale, rimuovendo quel pregiudizio ancora molto diffuso che impedisce agli omosessuali di vivere nella vita i loro diritti fondamentali». Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha esordito in occasione del convegno che si è svolto a Montecitorio per la Giornata mondiale contro l’omofobia. Fini, aprendo i lavori ai quali hanno partecipato il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, la deputata del Pd Anna Paola Concia, il presidente di Arcigay Paolo Patanè e il presidente di Gaylib Enrico Oliari, ha auspicato la «necessaria convergenza di tutte le forze politiche democratiche, perché il rispetto della dignità della persona umana rappresenta un caposaldo di autentica civilta».

La Giornata mondiale contro l’omofobia è diventata l’occasione per sottolineare, come ha fatto il presidente Napolitano in un messaggio, «la preoccupazione per il persistere di discriminazioni e comportamenti ostili nei confronti delle persone con orientamenti sessuali diversi». «Un percorso di superamento di timori e rimozioni», ha inoltre affermato Napolitano «nonché di ostacoli alle carriere, è stato avviato da tempo anche in Italia, ma il nostro è un cammino che appare ancora lungo e difficile. Perciò è importante che la battaglia contro l’omofobia e le discriminazioni che ne derivano, non sia condotta solo a opera di meritorie avanguardie ma divenga un ben più vasto impegno civile».

Il presidente della Repubblica ha poi aggiunto: «Non dobbiamo quindi ignorare l’invito del Parlamento europeo», ha aggiunto «a trovare misure efficaci per abbattere questo tipo di discriminazioni. E mentre da una parte deve essere apprezzata l’apertura di imprese italiane e straniere nei confronti di persone con diversi orientamenti sessuali e diverse unioni di vita, dall’altra occorre denunciare e contrastare in tutte le sedi e innanzitutto in sede politica, con costanza e fermezza, le aggressioni fisiche, gli atti di bullismo, le provocazioni verbali, quali quelle che hanno investito anche un autorevole membro del Parlamento italiano».

Condanna per qualsiasi episodio di intolleranza, «specialmente se legato all’orientamento di genere» e «vicinanza a quanti sono stati e continuano a essere vittime di pregiudizi e violenze a causa della propria sessualità» sono state espresse anche dal presidente del Senato Renato Schifani. «I principi dell’inviolabilità della persona e del rispetto della dignità umana», ha scritto in un messaggio la seconda carica dello Stato «sono alla base della nostra Carta costituzionale e la difesa di questi valori fondamentali deve essere al centro della nostra azione politica e istituzionale fino a quando ogni discriminazione di qualsiasi natura non cesserà del tutto».

Il ministro della Pari Opportunità, Mara Carfagna, infine, ha ribadito l’impegno per approvare la legge che recuperi il terreno perso nella battaglia contro le discriminazioni e gli atti di intolleraza nei confronti degli omosessuali. «È importante celebrare la Giornata mondiale contro l’omofobia – ha premesso il ministro – perché serve a sensibilizzare le coscienze e l’opinione pubblica sulla necessità di contrastare un fenomeno che purtroppo ancora persiste nel nostro tessuto sociale. Il messaggio deve essere molto semplice e chiaro: un orientamento sessuale diverso non può e non deve essere causa di disuguaglianza sociale».

 

 

 


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