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Tra Fukushima e primavera araba

Al via il summit di Deauville. Sarkozy cauto dopo la delusione dal vertice sul web

di Redazione

Nicholas Sarkozy ha messo già le mani avanti: «Non dobbiamo farci prendere dall’ansia della dichiarazione finale». Come a dire: non aspettatevi grossi risultati dal G8 di Deauville in programma oggi e domani.

Eppure sul tavolo degli otto grandi ci saranno molti temi caldi: il nucleare dopo Fukushima, la situazione economica mondiale, la cosiddetta «primavera araba», il processo di pace in Medio Oriente, la situazione in Libia, Siria, Afghanistan, Iran e Pakistan. Senza dimenticare l’Africa, il problema del narcotraffico mondiale, del terrorismo, delle crisi regionali. In effetti forse è un po’ troppo per la due giorni organizzata nella cittadina della Bassa Normandia.

Sicuramente uno dei temi più importanti del 37esimo vertice degli otto grandi sarà la riflessione sulle conseguenze del disastro di Fukushima. Dall’Eliseo arriva quella che potrebbe essere la linea sulla questione: «L’obiettivo è l’esigenza di fissare norme di sicurezza al più alto livello. Attualmente non c’é una norma internazionale, anche perché ci sono diversi modelli di centrali nucleari. Su questo tema, i leader sanno che l’attesa delle opinioni pubbliche dei vari paesi è enorme». Si prevede anche la protesta di no-global e ambientalisti, che probabilmente  dirotteranno su Le Havre vista l’inaccessibilità di Deauville. La cittadina francese, famosa per le sue spiagge, i grand hotel e le promenades fatte di assi di legno, diventerà per due giorni una roccaforte blindata, con 14mila uomini adibiti alla sicurezza e elicotteri da combattimento.

L’altro tema imprescindibile in agenda è quello legato alle rivolte arabe. Il programma, secondo quando è trapelato, è dare «l’avvio a un partenariato di lunga durata fra i Paesi del G8 e quelli della primavera araba». Sul modello del «partenariato con gli Statii in transizione dopo la caduta del Muro di Berlino», un’associazione che durò 20 anni «non solo sul piano degli aiuti ma anche dell’economia di mercato». L’idea sarebbe quella di «orientare la Bers (Banca europea ricerca e sviluppo) che ha concluso la missione verso l’Europa dell’est in direzione dei paesi delle rivolte arabe».

Intanto ieri si è chiusa l’anteprima del vertice: l’eG8, interamente dedicato a Internet. Dopo due giorni di dibattiti e confronti, l’incontro sulla rete che si è tenuto nel centro di Parigi non ha prodotto grandi risultati. In sostanza non ha adottato la linea Sarkozy, che da tempo preme per un maggior controllo della Rete allo scopo di proteggere i contenuti tutelati dal diritto d’autore e i contenuti legati al patrimonio culturale dei singoli paesi. Sarà anche per questo che il presidente francese non ha fatto grandi annunci per il vertice che inizia oggi.


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