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Sostenibilità sociale e ambientale

«Il Parco dello Stelvio non sia merce di scambio»

Appello al Governo e agli Enti locali per il ritorno allo status di Parco Nazionale

di Redazione

“Temiamo che il Parco Nazionale dello Stelvio ritorni ad essere merce di scambio e che non venga, invece, tenuta in giusta considerazione la vocazione transnazionale auspicata dal mondo scientifico, dagli ambientalisti e da chiunque abbia a cuore la gestione efficace ed economicamente sostenibile dei valori naturalistici di quell’area”. E’ il Wwf a fare appello al Governo e alle autonomie locali “affinche’ lo Stelvio torni ad essere un Parco Nazionale, punto di riferimento in Europa per la conservazione di importanti valori naturali”. “Chiediamo – continua l’associazione degli ambientalisti – che i politici collaborino per la migliore realizzazione delle finalita’ per cui il parco e’ stato istituito. Il ritorno dell’orso sul territorio del Parco dello Stelvio e’ l’ennesima prova di come il frazionamento amministrativo di quel territorio, uno provinciale e l’altro regionale, sia una vera assurdita’ soprattutto dal punto di vista naturalistico. Il Wwf si e’ impegnato a fare attivita’ di sensibilizzazione, prevenzione dei danni e gestione di eventuali soggetti di orso particolarmente confidenti”.

 

La creazione di aree di conservazione dell’orso bruno in Italia e’ l’obiettivo del progetto ‘Life Arctos’, oltre alla crescita della popolazione degli orsi in modo da scongiurarne l’estinzione. ‘Life Arctos’ e’ finanziato dall’Unione Europea, in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, la regione Lombardia, la provincia autonoma di Trento, la regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la regione Abruzzo e la regione Lazio, il Cfs (Corpo Forestale dello Stato), l’Universita’ di Roma e il Parco Adamello Brenta. Secondo l’associazione “il modello di gestione proposto nei mesi scorsi si discosta in vari punti dalla Legge Quadro sulle Aree Protette (349/91), si pensi alla presenza delle associazioni ambientaliste nei consigli direttivi degli Enti Gestori, non prevista nel decreto approvato dal Governo. Il frazionamento del parco venne, infatti, inserito in un pacchetto di concessioni al SudTirol Volk Partei in cambio dell’astensione sulla fiducia al Governo il 14 dicembre. Il decreto – conclude il Wwf – non e’ mai stato promulgato dal Presidente della Repubblica”


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