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Sanità & Ricerca

Dat: la bocciatura di Veronesi

Secondo l’oncologo si tratta di una legge “perversa” che colpisce la libertà di decidere ed è incostituzionale

di Redazione

Si dice “disorientato, sorpreso e rammaricato” da una legge «perversa, perché colpisce la parte più importante della nostra vita: la libertà di Decidere». L’ex ministro della Sanità e attuale direttore scientifico Dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano, Umberto Veronesi, descrive così il suo stato d’animo il giorno dopo il via libera della Camera alla legge sul testamento biologico.

«È una legge – sostiene Veronesi, a margine dell’accordo in materia di prevenzione sanitaria tra Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap) e Ieo, oggi a Roma – che limita da libertà di decidere della nostra vita in futuro e di come si possa eventualmente organizzare il momento del distacco dalla vita. Ma poi è una legge che va anche contro la Costituzione, un documento che ci protegge con un articolo che sottolinea come nessun trattamento sanitario può essere applicato senza la volontà del paziente».

L’ipotesi annunciata da Ignazio Marino (Pd), di raccogliere le firme per un referendum sulla legge sul testamento biologico vede «d’accordissimo» l’ex ministro della Sanità e attuale. «Ma credo che anche la Corte Costituzionale creerà un’opposizione – si augura l’oncologo, a margine dell’accordo in materia di prevenzione sanitaria tra Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap) e Ieo, oggi a Roma – perché questo è l’unico Paese al mondo in cui si viene obbligati ad una condizione di vita artificiale».


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