Cooperazione & Relazioni internazionali

12mila firme contro il carbone a Porto Tolle

Lanciata questa mattina la petizione online contro la trasformazione a carbone delle vecchia centrale a olio combustibile

di Redazione

Sono quasi 12.000 le firme raccolte in poche ore da Greenpeace contro la riconversione a carbone della vecchia centrale a olio combustibile di Porto Tolle. Lo segnala Greenpeace spiegando che i cittadini stanno partecipando alla petizione on-line, lanciata stamattina alle 7 sul sito dell’organizzazione, i cittadini stanno chiedendo a Zaia di ritirare il progetto di legge che consentirebbe a Enel di distruggere il Parco del Delta del Po e di inquinare l’area del Nord Est.
«In poche ore abbiamo raccolto molte più firme di quelle raggiunte in più di un mese da chi sostiene il progetto a carbone. Non ci interessa, però, fare una semplice conta. Vogliamo che la Regione capisca come l’opposizione a questo progetto sciagurato sia ampia e diffusa» commenta Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace.

«Si sta compiendo un vero e proprio crimine ambientale – continua Boraschi – posizionare nel Parco naturale del Delta del Po un impianto che emetterà ogni anno quattro volte più di Milano in termini di CO2, come 3,5 milioni di veicoli in termini di ossidi di azoto e oltre il doppio di tutte le emissioni nazionali di ossidi di zolfo del settore trasporti». La legge regionale è in discussione in queste ore. Stamattina attivisti di Greenpeace hanno protestato davanti al Palazzo Ferri-Fini, consegnando personalmente al presidente del Consiglio regionale veneto la lettera della petizione e chiedendo, senza ottenere risposta, le ragioni che sostengono l’iniziativa di legge.


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