Cooperazione & Relazioni internazionali

Youssou N’Dour condanna i governi africani

Si sono precipitati a Parigi ma hanno donato poco o niente per l'emergenza in Somalia, accusa il musicista

di Emanuela Citterio

Si sono precipitati a Parigi quando Nicolas Sarkozy ha convocato la riunione per la Libia e non hanno mosso un dito per le persone che stanno morendo di fame in Somalia.

E’ durissima la denuncia di Youssou N’Dour, il musicista africano più conosciuto dal pubblico del rock.

Come ambasciatore di buona volontà per UNICEF, N’Dour ha visitato in questi giorni il campo profughi di Dadaab, in Kenya, dove sono rifugiati oltre 400mila somali fuggiti a causa della carestia che sta devastando il loro Paese.

Il musicista senegalese ha puntato il dito contro i governi africani, ricordando che il mese scorso l’Unione africana ha convocato un summit ad Addis Abeba per raccogliere fondi per affrontare l’emergenza e solo la metà dei governi africani si sono presentati con le proprie delegazioni.

«Non sono andati ad Addis» ha detto Youssou N’Dour, «ma la settimana successiva Sarkozy li ha chiamati a Parigi e tutti sono andati a discutere della Libia e di Gheddafi». N’Dour ha sottolineato che nel Corno D’Africa è questione di vita o di morte per centinaia di migliaia di persone: «Quello di cui parliamo è vita. E’ più importante della guerra in Libia».


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